
Dal nostro inviato a Venezia – Dopo la spettacolare anteprima organizzata all’Arsenale di Venezia dalla Warner Bros con la proiezione dell’epico bellico “Dunkirk” di Christopher Nolan, la blindatissima (per questioni di sicurezza) 74esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica inizia ufficialmente oggi alla presenza del presidente Sergio Mattarella con il film di apertura, “Downsizing”, di Alexander Payne, già regista di Sideways, Paradiso amaro e del toccante Nebraska. Assieme a lui, sul red carpet ci saranno i protagonisti: da Matt Damon a Christoph Waltz, da Kristen Wiig a Hong Chau.
Il film – che sarà presentato dall’attore Alessandro Borghi, a Venezia nelle vesti di “padrino” (oltre che di interprete della serie Netflix Suburra diretta da Michele Placido, Andrea Molaioli e Giuseppe Capotondi) – è una fiaba a metà tra fantascienza ed ecologia e segue le avventure di Paul Safranek (Matt Damon), un uomo ordinario di Omaha che, insieme a sua moglie Audrey (Kristen Wiig), sogna una vita migliore decidendo di sottoporsi ad una pratica controversa – essere rimpiccioliti a pochi centimetri di altezza – che cambierà le loro vite per sempre.
“Nico, 1988” è il film di apertura della sezione Orizzonti della regista romana Susanna Nicchiarelli (esordì dirigendo uno dei “Diari” di Nanni Moretti, poi si è fatta conoscere con il lungometraggio “Cosmonauta”), con protagonista Trine Dyrholm, Orso d’argento per la migliore attrice a Berlino lo scorso anno – nata come cantante e poi attrice feticcio di Susanne Bier – e Thomas Vinterberg – che farà rivivere l’artista-icona Nico (il suo vero nome era Christa Päffgen) in questo road-movie ambientato tra Parigi, Praga, Norimberga, Manchester, nella campagna polacca e il litorale romano.

Quattro i film italiani in concorso:
– “Ammore e Malavita” dei Manetti Bros (con Giampaolo Morelli, Claudia Gerini, Serena Rossi e Carlo Buccirosso) – un musical napoletano sulla camorra e i cantanti neo melodici, la storia di un killer spietato (Morelli) che invece di sbarazzarsi di una ragazza (è Serena Rossi) considerata “scomoda” dal clan, se ne innamora, iniziando così una lotta senza quartiere tra gli splendidi scenari dei vicoli di Napoli e il mare del golfo, tra musica, azione e pallottole;
– “Hannah” del giovane regista trentino Andrea Pallaoro, il ritratto intimo di una donna (Charlotte Rampling) che non riesce ad accettare la realtà che la circonda in seguito all’arresto del marito. Rimasta sola, inizia così a sgretolarsi in quasi due ore di film che esplora fino in fondo il suo graduale crollo emotivo e psicologico indagando il confine sottile e delicato tra l’identità del singolo, le relazioni umane e le pressioni sociali;
– “Una famiglia” di Sebastiano Riso (con Micaela Ramazzotti e Patrick Bruel), anche lui un giovane regista (romano) che si è fatto conoscere con “Più buio di Mezzanotte”, un film che parlava di integrazione e affermazione della propria identità attraverso il racconto di una “minoranza”, quella omosessuale. Questo suo nuovo lavoro, invece, è tutto basato sul diritto di avere una famiglia, un film corale che affronta in maniera poetica un tema sociale serio che riguarda tutti;
– “The Leisure Seeker” di Paolo Virzì (con Helen Mirren e Donald Sutherland) è invece il primo film americano del regista toscano, un road movie nell’America più profonda che ha scritto assieme a Stephen Amidon, Francesca Archibugi e al Premio Strega Francesco Piccolo. Il titolo è il soprannome del vecchio camper con cui i due protagonisti andavano in vacanza con i figli negli anni Settanta. Insieme, decideranno di salire di nuovo a bordo di quella macchina e di percorrere la Old Route 1, destinazione Key West, scoprendo così un’America che non riconoscono più ripercorrendo la loro storia d’amore, tra passione, devozione, ossessioni segrete e rivelazioni sorprendenti.
Ancora quattro le pellicole italiane nella sezione Orizzonti, dalla già ricordata apertura della Nicchiarelli a ‘La vita in comune’ di Edoardo Winspeare, dal film di animazione ‘Gatta Cenerentola’ (girato a otto mani, da Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone) all’opera prima di Cosimo Gomez, ‘Brutti e cattivi’, incentrato sulle scorribande di un clan formato da disabili, con Claudio Santamaria e Marco D’Amore. Di sicuro impatto, poi, anche i due lavori di strettissima attualità di Andrea Segre – che con ‘L’ordine delle cose’ affronta il tema dell’immigrazione – e di Gianni Amelio – con il suo ‘Casa d’altri’ in cui mostra le terribili conseguenze del terremoto di Amatrice del 2016. Mario Sesti presenterà il documentario “La voce di Fantozzi”, dedicato al grande attore recentemente scomparso, mentre Anselma Dell’Olio ci sarà con “La Lucida Follia”, dedicato a Marco Ferreri.

Le star internazionali presenti al Lido di Venezia saranno Jane Fonda e Robert Redford che riceveranno il Leone d’Oro alla Carriera, prima della proiezione Fuori Concorso del film di Netflix Our Souls at Night, diretto da Ritesh Batra e da entrambi interpretato (Robert Redford, con la sua società Wildwood Enterprises, ne è anche il produttore). Basato sul celebre romanzo di Kent Haruf – “Le nostre anime di notte” (in Italia è pubblicato dalla NNEditore), il film comincia quando la vedova Addie Moore (Jane Fonda) si presenta a sorpresa dal suo vicino di casa, il vedovo Louis Waters (Robert Redford) in quella cittadina in Colorado dove sono stati vicini per decenni, ma fino a quel momento con pochi contatti.
Grande attesa per il ritorno alla Mostra del Cinema di George Clooney che presenterà “Suburbicon” (nel cast, Matt Damon e Julianne Moore, entrambi a Venezia) – un noir poliziesco ambientato negli anni Cinquanta, impreziosito dalla sceneggiatura di Joel e Ethan Coen e dalle musiche di Alexandre Desplat. Suburbicon è una pacifica, idilliaca comunità suburbana con case a buon mercato e giardini ben curati, il luogo perfetto per crescere una famiglia, ma a ben guardare non tutto è come sembra e sarà proprio Matt Damon che cercherà di scoprirne e saperne di più di questa che è una storia di persone molto imperfette che compiono scelte molto sbagliate.
Sul red carpet del Lido sfileranno:
Julianne Moore (che riceverà anche il primo Premio dedicato a Franca Sozzani) per il film di Clooney;
Jennifer Lawrence: per ‘Mother!’ del regista (e fidanzato) Darren Aronofsky;
Michelle Pfeiffer: per il film di Aronofsky;
Javier Bardem: per lo stesso film e per ‘Loving Pablo’;
Penelope Cruz: per il film su Pablo Escobar di Fernando Leon de Aranoa col marito Bardem;
Sienna Miller: verrà in rappresentanza del cast di ‘The Private Life of a Modern Woman’ di James Toback;
Kirsten Dunst: per il film ‘Woodshock’ delle sorelle Laura e Kate Mulleavy;
Jim Carrey: per ‘Jim & Andy’ di Chris Smith (fuori concorso);
Isabelle Huppert: per ‘Marvin’ di Anne Fontaine;
Frances McDormand: per ‘Three Billboards Outside Ebbing, Missouri’ di Martin McDonagh
Charlotte Rampling: per ‘Hannah’ di Andrea Pallaoro
Helen Mirren: per il film di Virzì ‘The Leisure Seeker’
Donald Sutherland: altro protagonista di Paolo Virzì
Michael Caine: per ‘My Generation’ di David Batty
Judi Dench: per ‘Victoria & Abdul’ di Stephen Frears.