Diari di Cineclub: Alessandra Faggioli

“Loro” di Paolo Sorrentino tra mimesi e iperbole di Alessandra Faggioli. Impresa quanto mai difficile e rischiosa fare un film, per non dire due, su una personalità di pubblico dominio ancora nel pieno delle sue attività, senza cadere in un curioso contrappasso: alla fiction in cui si rappresenta un momento di solitudine, crisi, abbandono del personaggio, si sovrappone una realtà che celebra viceversa un momento di riscatto, riabilitazione, recupero dello stesso.
 
Perché se una delle proprietà più importanti dell’arte è quella di preconizzare il futuro – come quella dell’artista è di farsi profeta di un avvenire che riesce a intuire – qui assistiamo per paradosso all’effetto opposto: l’arte riflet te in ritardo su un passato remo-to ormai canonizzato, a fronte di una realtà che anticipa il futuro prendendo tutti di contropiede. Per la verità Sorrentino aveva già giocato questa partita, con un altro grande protagonista della politica italiana, all’epoca ancora vivente. Ma Il divo(2008) è a tuttigli effetti un film d’inchiesta, dominato da una forte impronta ideologica e da un esplicito impegno civile.
 
Non è solo un ritratto di Giulio Andreotti in un momento particolare della sua vita e della sua carriera, è soprattutto un film di denuncia riguardo le scelte di governo in merito all’omicidio di Aldo Moro, le dinamiche parlamentari dei primi anni Novanta per le elezioni del Capo dello Stato, lo scandalo di Tangentopoli col conseguente processo di Mani Pulite, nondimeno i sospetti e le indagini per collusione con la mafia riguardanti lo stesso Andreotti...
 

Pubblicazioni

I popoli dell’attesa, in Centotrentotto mirabili istorie, Stango Editore, Roma, 1997.

L’ultimo orizzonte, Stango Editore, Roma, 1998.

Trame di follia, Empiria Edizioni, Roma, 2005.

L’utopia di Moebius, Maremmi Editore, Firenze, 2007.

Rapsodia in abisso, Empiria Edizioni, Roma , 2014.

Capriccio d’anima, ETS Edizioni, Roma, 2016.

Trilogie imperfette, Sovera Edizioni, Roma, 2017.

New York City, New York Grid, «Le reti di Dedalus», Le vie del racconto, giugno 2007.

Istanbul, Istanbul, «Le reti di Dedalus», Le vie del racconto, dicembre 2010.

La fine della storia, «Le reti di Dedalus», Le vie del racconto, maggio 2011.

Gravitazione, «Le reti di Dedalus», Le vie del racconto, dicembre 2012.

Il contrappasso, «Le reti di Dedalus», Le vie del racconto, aprile 2013.

Chant d’amour à deux voix, «Le reti di Dedalus», Le vie del racconto, luglio 2013.

Ballata pop ai tempi della crisi, «Le reti di Dedalus», Primo piano, gennaio 2015.

Fuga dall’Ucraina, «Le reti di Dedalus», Primo piano, marzo 2015.

I bambini di Dio, «Malacoda», maggio 2016.

Critica cinematografica:

Potenza e fascino della parola: Gassman scrittore, in Vittorio Gassman. L’ultimo mattatore, Venezia, Marsilio, 1999.

“I soliti ignoti”. L’inadeguatezza dell’essere, in Lo sguardo eclettico. Il cinema di Mario Monicelli, Venezia, Marsilio, 2001.

Tra Studio e Kammerspiel. Tracce di teatro, in Trevico-Cinecittà. L’avventuroso viaggio di Ettore Scola, Venezia, Marsilio, 2002.

 – Il tempo non muore mai perché il cerchio non è rotondo, «Cinema 60», n. 220, 1994.

Dalla scena allo schermo: il nuovo cinema shakespeariano, «Cinema 60», n. 228, 1997.

– Molteplicità e scissione dell’io in “Zelig” e “Harry”, «Cinema 60», n. 233, 1998.

– Celebrity, recensione, «Cinema 60», n. 239, 1998.

– L’assedio d’amore nella resa di tutto, «Cinema 60», n. 240, 1999.

Shakespeare in fake. Inganni e falsità tra arte e storia, «Cinema 60», n. 241, 1999.

– La sessualità vulnerabile e imperfetta, «Cinema 60», n. 252, 2000.

– Sogno di una notte di mezza estate, recensione, «Cinema 60», n. 253, 2000.

– Pene d’amor perdute, recensione, «Cinema 60», n. 253, 2000.

– Accordi e disaccordi, recensione, «Cinema 60», n. 254, 2000.

Potente, impietoso, originale: il primo “Titus” sullo schermo, «Cinema 60», n. 255, 2000.

– Hamlet 2000, recensione, «Cinema 60», n. 256, 2000.

– Criminali da strapazzo, recensione, «Cinema 60», n. 257, 2001.

– Quills – La penna dello scandalo, recensione, «Cinema 60», n. 259, 2001.

– La maledizione dello scorpione di giada, recensione, «Cinema 60», n. 262, 2001.

– “Le biciclette di Pechino”: competizioni e aspirazioni nella Cina odierna, «Cinema 60», n. 263, 2002.

– La dimensione del corpo nelle sceneggiature postume di Pier Paolo Pasolini, «Cinema 60», n. 267/268, 2002.

– “O” come Otello, recensione, «Cinema 60», n. 267/268, 2002.

– Hollywood ending, recensione, «Cinema 60», n. 267/268, 2002.

– “The hours”: trilogia di esistenze tra arte, morte e follia, «Cinema 60», Anno 269/270, 2003.

– La casa dei matti, recensione, «Cinema 60», n. 269/270, 2003.

– Il talento di Mr. Ripley, recensione, «Cinema 60», n. 271/272, 2003.

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