Andrea Senoner è stato proclamato vincitore della 6° edizione del premio CRAMUM

Andrea Senoner vincitore della 6° edizione del premio CRAMUM per l'arte contemporanea.
Andrea Senoner vincitore della 6° edizione del premio CRAMUM per l’arte contemporanea.

La metafisica scultura in legno e piume vale al trentacinquenne Andreas Senoner il prestigioso riconoscimento CRAMUM giunto alla sesta edizione e diretto da Sabino Maria Frassà. La premiazione è avvenuta sabato 15 settembre in occasione dell’inaugurazione della mostra internazionale “Avevo 20 Anni” a cura di Sabino Maria Frassà nella splendida Villa Bagatti Valsecchi di Varedo. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 30 settembre. L’artista ha vinto con l’opera inedita “THE DOUBLE (FORGET ME NOT)” realizzata appositamente per questa edizione del premio CRAMUM. Andreas Senoner si aggiunge ai 5 vincitori passati del premio cramum: 2013 Daniele Salvalai, 2014 Paolo Peroni, 2015 Francesca Piovesan, 2016 Matteo Fato, 2017 Giulia Manfredi. Vince oltre al cubo di marmo simbolo del premio e donato dalla veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, un percorso di pubblicazioni e mostre che si concluderà nel 2020 con la personale allo Studio Museo Francesco Messina.

Seconda classificata Maria Teresa Ortoleva a cui è andato il premio speciale di Ventura Projects, che la vedrà tra i protagonisti di una prossima edizione del fuorisalone di Milano (2019 o 2020). Terzo, a pochi punti di distanza dai primi due classificati, Ryts Monet. E’ stato Sabino Maria Frassà, direttore artistico del premio CRAMUM, a comunicare l’esito della votazione nella cerimonia tenutasi nello splendido parco della Villa alla presenza del Sindaco di Varedo Filippo Vergani, dell’Assessore alla cultura Cristina Tau e del Presidente della Fondazione Versiera, Isabella Maffeis. Le opere di tutti i finalisti saranno visibili a Villa Bagatti Valsecchi fino al 30 settembre all’interno della mostra AVEVO 20 ANNI a cura di Sabino Maria Frassà con le opere dei 10 artisti finalisti del premio CRAMUM al fianco di quelle degli artisti di fama internazionale, fuori concorso: Ivan Barlafante,Yuting Cheng, Alberto di Fabio, Francesco Fossati, Marta Galbusera, Daesung Lee, Giulia Manfredi, Franco Mazzucchelli, Ryts Monet, Marcello Morandini, Maria-Teresa Ortoleva, Noa Pane, Francesca Piovesan, Diego Randazzo, Marika Ricchi, Zheng Rong, Andreas Senoner, Rob van den Berg, Maria Wasilewska. La mostra parte dalla celebre citazione di Paul Nizan in Aden Arabia “Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita. Ogni cosa rappresenta una minaccia per il giovane: l’amore, le idee, la perdita della famiglia, l’ingresso tra i grandi. È duro imparare la propria parte nel mondo” In una società che non accetta l’invecchiamento biologico, ma che invecchia sempre di più, riflettere sul significato dell’essere giovani, comporta un inevitabile ripensamento e revisione del concetto di tempo, di identità, di realtà e soprattutto di futuro. I giovani ansiosi e affamati di futuro, vivono oggi però le proprie potenzialità inesplorate e schiacciate da un senso crescente di precarietà.

FOCUS OPERE SUL PODIO
1° classificato Andreas Senoner con “THE DOUBLE (FORGET ME NOT)”. L’opera inedita realizzata appositamente per il premio CRAMUM rappresenta un ragazzino a grandezza naturale (in legno realizzata dall’artista). L’opera è posizionata volutamente per terra, quasi in un angolo, a rappresentare l’impotenza dei giovani (e di tutti gli esseri umani?) di fronte alla complessità della realtà che ci circonda e a un futuro, subito più che determinato.

Andreas Senoner con "THE DOUBLE (FORGET ME NOT)"
Andreas Senoner con “THE DOUBLE (FORGET ME NOT)”

2° classificata (e vincitrice premio speciale Ventura Projects) Maria Teresa Ortoleva con DREAM IS THE GAP BETWEEN WHAT WE KNOW AND WHAT WE SEE, Maria Teresa Ortoleva. L’esser giovani viene forse conservato per tutta la vita nell’immaginazione e nel subconscio. L’artista rielabora frammenti di tracciati degli elettroencefalogrammi presi durante la fase del sogno, del trasognamento, della reminiscenza e della fantasia. Nascono così sagome di plexiglass trasparente, fluorescente e ri flettente, che, appesi, riflettono e ridefiniscono luoghi reali. Nella dicotomia tra il potenziale sentito e la frammentarietà percepita, l’opera pone l’accento sul ruolo e le possibilità per l’essere umano del sogno, della fantasia e dell’immaginazione. Può quindi la parte ludica dell’esistenza – in contrapposizione al quotidiano agire finalizzato a valori produttivi e consumistici – fornirci un reale metodo di dissenso, una risorsa conoscitiva inedita e una modalità creativa per intervenire attivamente sul presente?

Maria Teresa Ortoleva con DREAM IS THE GAP BETWEEN WHAT WE KNOW AND WHAT WE SEE,
Maria Teresa Ortoleva con DREAM IS THE GAP BETWEEN WHAT WE KNOW AND WHAT WE SEE

3° classificato Ryts Monet con “Don’t worry about your future, dalla Serie Miracolo da 50 punti”. Opera inedita, il cui titolo e tratto da un celebre sketch di Massimo Troisi nel film Ricomincio da Tre, durante il quale si discute sulla differenza tra un miracolo clamoroso “da 100 punti” e un miracolo banale, quotidiano, appunto un “Miracolo da 50 punti”. Quest’ultima tipologia di “miracolo” e la nostra esistenza-sopravvivenza in perenne tensione tra limite e potenzialità , tra il sogno di un mondo migliore e la precarietà del presente. Gli “oracoli” dei biscotti della fortuna cinesi sono disposti sotto le cartoline con architetture distrutte o bombardate. L’immagine si completa con la grafica delle architetture perfette riportate sulle banconote.

Ryts Monet con "Don’t worry about your future, dalla Serie Miracolo da 50 punti"
Ryts Monet con “Don’t worry about your future, dalla Serie Miracolo da 50 punti”
Elios
Editoria - Arte - Spettacolo
info@elioseditoriale.org