CRAMUM, Comune di Varedo, Fondazione Cure Onlus e Fondazione la Versiera presentano a Villa Bagatti Valsecchi di Varedo dal 15 al 30 settembre la mostra internazionale “Avevo 20 anni” a cura di Sabino Maria Frassà.
La mostra indaga il passare del tempo e l’inquietudine giovanile e ospita 25 opere di artisti provenienti da Italia, Cina, Corea, Olanda, Polonia: Ivan Barlafante,Yuting Cheng, Alberto di Fabio, Francesco Fossati, Marta Galbusera, Daesung Lee, Giulia Manfredi, Franco Mazzucchelli, Ryts Monet, Marcello Morandini, Maria Teresa Ortoleva, Noa Pane, Francesca Piovesan, Diego Randazzo, Marika Ricchi, Zheng Rong, Andreas Senoner, Rob van den Berg, Maria Wasilewska.
Il tema del futuro, del tempo che passa e a cui l’uomo cerca di opporsi è tra i temi principali della mostra. Emblematiche in tal senso sono le opere di due artiste che hanno vinto negli scorsi anni il premio CRAMUM: Giulia Manfredi e Francesca Piovesan. Per sempre di Francesca Piovesan riflette sulla rincorsa umana all’eternità, al “per sempre”. Un tatuaggio è uno dei modi attraverso cui l’essere umano cerca di far permanere su di sé qualcosa che lo accompagni “per sempre”. Invece in alcuni punti del corpo, come sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi, anche i tatuaggi posso svanire quasi completamente in breve tempo.

Giulia Manfredi con Psicomanzie – scelta anche come copertina del libro che completa la mostra “Avrò sempre vent’anni – rappresenta invece il tentativo dell’uomo di ordinare la realtà e sopravvivere alla propria finitezza, almeno con le opere e con il ricordo. Il marmo, scolpito su disegni e mappe di giardini all’italiana, racchiude ali di farfalle, provenienti da collezioni dismesse e abbandonate di insetti.

Infine da segnalare tra le opere in mostra quelle di due grandi maestri dell’arte contemporanea italiana: Franco Mazzucchelli e Marcello Morandini. Le opere di questi Maestri sono state selezionate in quanto testimoni che il passare del tempo non sia in contrasto con la creatività. Come ricorda il curatore Sabino Maria Frassà “Siamo in una società che rifiuta l’idea maturità, credendola in antitesi con la capacità di essere creativi. Eppure Maestri di un tempo come Fontana o di oggi come Mazzucchelli, che ha concepito a 80 anni un intero ciclo di sculture inedite rivoluzionarie (i Bifacciali presentati a giugno al Gaggenau Hub di Milano per la prima volta), dimostrano che la vera arte contemporanea non è una questione anagrafica. L’arte che rimarrà è l’arte che riesce a esser contemporanea al di là del proprio tempo”.

L’inaugurazione della mostra si terrà alle ore 18:00 di Sabato 15 settembre 2018 a Villa Bagatti Valsecchi di Varedo. In tale occasione sarà anche proclamato il vincitore del 6° premio CRAMUM per l’arte contemporanea in Italia. Ingresso Libero. Via Vittorio Emanuele II, 48, 20814 Varedo MB.
Il giorno dell’inaugurazione sarà anche proclamato il vincitore del premio CRAMUM al quale sarà dato il cubo di marmo di Candoglia – simbolo del Premio e offerto dalla veneranda Fabbrica del Duomo. Al vincitore verrà data la possibilità di partecipare a un percorso biennale di mostre e pubblicazioni, per un reale avvio e rinforzo della propria carriera artistica. Tale percorso di concluderà con una monografia e una mostra personale presso lo Studio Museo Francesco Messina.
Si ringraziano tutti gli enti promotori e patrocinanti: Fondazione Cure Onlus, Comune di Varedo, Fondazione La Versiera | Regione Lombardia,Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, Comune di Milano, Associazione FAS, Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano, Accademia Polacca di Roma, Consolato di Polonia a Milano, Consolato Regno Paesi Bassi, Studio Museo Francesco Messina, Ventura Projects.



