Claudio Bucci: il cinema italiano si salverà!

Claudio Bucci è un produttore d’avanguardia che vede il cinema come strumento di conoscenza della realtà sociale, come strumento d’indagine sulla realtà, di testimonianza sociale, di documentazione storica, in grado di affrontare e veicolare temi di grande significato e valore dal punto di vista etico e morale, facendosi portatore di storie che attraversano tutto lo spettro dei generi, degli stili e delle emozioni. Nella crisi attuale ha avuto il coraggio di rilanciare il cinema e di proporlo al grande pubblico internazionale. Negli ultimi anni attraverso le coproduzioni ha creato dei forti contatti che gli hanno permesso di ampliare la propria attività nel mercato estero, spazio nel quale il cinema italiano deve trovare la giusta collocazione.

Dottor Bucci quali i racconti del suo lavoro? Il mio programma è avviare importanti iniziative culturali, lavorando anche sull’infrastruttura normativa e tecnica che regola il settore cinematografico, al fine di creare nuove opportunità e lavoro” spiega il produttore Claudio Bucci che ha deciso di mettere al servizio della politica su territorio regionale la sua esperienza e competenza per l’accrescimento e la valorizzazione della cultura italiana. “Come nel lavoro, nella politica e nella vita di tutti i giorni, un uomo deve essere sempre coerente con le proprie idee” ha sottolineato Bucci. Un messaggio importante e significativo per stimolare e incoraggiare il valore del lavoro nell’espressione artistica e consolidare l’impegno che c’è dietro la produzione di ogni film. Per far amare questa industria fondamentale che sa produrre sogni e passioni che ci portano lontano

Come organizza il lavoro di produttore? La promozione di giovani talenti, così come l’entusiasmo nel lavoro, è  il pilastro del mio impegno. Sono sempre lieto di accogliere nuovi membri, non importa che siano principianti o professionisti. Invitiamo tutti gli interessati al cinema a contattarci per avere un’idea più chiara della nostra attività. Il lavoro del produttore è intuire, capire, entrare nel cuore delle persone e aprire loro spazi che forse non immaginavano. In tutto questo, è fondamentale la disponibilità ad ascoltare.

La STEMO PRODUCTION S.r.l., con 10 film prodotti, 18  distribuiti, 6 in produzione, 8 in sviluppo, è cresciuta costantemente e si è ben posizionata a livello nazionale… Certamente, siamo soddisfatti degli ottimi risultati ottenuti. La STEMO PRODUCTION S.r.l.  è una società di produzione e distribuzione cinematografica nata nel 2002,che ho rilevato nel 2006. La linea editoriale si basa principalmente su tematiche sociali affrontate in lungometraggi di vario genere: commedia, dramma e thriller. La capacità della Stemo di finanziare e distribuire i propri film, la rende una società molto dinamica e produttiva a livello internazionale. Negli ultimi anni attraverso le coproduzioni ha creato dei forti contatti che le hanno permesso di ampliare la propria attività nel mercato estero. La filosofia della società è puntare ad un cinema indipendente di qualità, non solo dal punto di vista della produzione ma anche della distribuzione, per questo nel 2018 darà vita al festival un film mai visto nel magnifico castello di Montenero Sabino, a pochi chilometri da Roma, per dare spazio ai film europei che non hanno trovato distribuzione.

Quali sono le  strategie e piani della società? Puntare ad un cinema indipendente di qualità, non solo dal punto di vista della produzione ma anche della distribuzione, per questo nel 2018 darà vita al festival un film mai visto nel magnifico castello di Montenero Sabino, a pochi chilometri da Roma, per dare spazio ai film europei che non hanno trovato distribuzione. Produrre cinema con una visione internazionale per curare al meglio la distribuzione. Ora produciamo 4 film all’anno e siamo fiduciosi per arrivare oltre ogni confine. L’Italia deve camminare con una visione diversa. Ci vogliono nuovi autori anche la commedia, ci siamo fatti superare dai francesi. Vediamo di cooperare con l’estero per dimostrare che siamo competitivi con storie nuove e accattivanti. Lavoro con registi giovani, alcuni opera prima e anche attori che siano adatti al ruolo, non importa se sono poco conosciuti. Del resto per tutti c’è stato sempre una prima volta. Questa è la chiave del successo. Il nostro lavoro ha trovato ampi consensi e siamo stati invitati al Festival del cinema di Rostov e stiamo avviando una buona collaborazioni con produttori russi.

La STEMO PRODUCTION S.r.l. è arrivata a Cannes… Nel 2017 siamo stati invitati a CANNES con  “Il Crimine non va in pensione”, con la regia di Fabio Fulco. Un film a carattere sociale dove risalta la problematica degli anziani abbandonati condita da enorme ironia. Un commedia stile anni sessanta. Con un Cast di eccezione: con Stefania Sandrelli, Maurizio Mattioli e tanti altri di eccellente qualità artistica. E’ stata una grande esperienza.Un successo del cinema italiano.

Ci parli di alcuni suoi film… E’ un racconto complesso. Ogni film è un’emozione particolare.  ‘Stato di ebrezza’ è la storia della cabarettista Maria Rossi. Affetta da comicità compulsiva, alcolizzata e dipendente da psicofarmaci, Maria Rossi finisce in un ospedale psichiatrico, iniziando un percorso doloroso e complesso per vincere le dipendenze. Quando si è ormai convinta che per lei non ci sia più nulla da fare incontra un’altra paziente, Beatrice, una ragazza psicologicamente delicata, con un passato disgraziato e un presente anche peggiore. Le due da subito formano un sodalizio tenero quanto surreale, che permetterà loro di fare ogni giorno dei passi in avanti, verso la via d’uscita dal tunnel in cui sono finite. Esempio di …”quando il territorio, la società  e la famiglia aiutano!”. “Tulipani: Love, Honour and a Bicycle” di Mario Nitti, è stato molto apprezzato. Recentemente hanno scritto  è la dimostrazione che per fare un buon film ci vuole…. un cervello.

Tulipani sembra scritto per dimostrare questa tesi. La storia è un po’ folle in sé e viene raccontata da un trio improbabile a un improbabile ispettore impersonato da un divertito Giancarlo Giannini. Gli eventi messi in moto dal arrivo di un giovane olandese in un paesino pugliese sono improbabili, sconclusionati, folli, ma vengono raccontati con leggerezza, agilità, umorismo e l’ora e mezza scivola via piacevolissimamente. Una piccola perla. Fuorigioco di Michele Nardini è  un’opera prima che lascia il segno, quella di Carlo Benso. Fuorigioco è un film che si muove sul crinale di temi attuali e socialmente scottanti, con un linguaggio che adotta con disinvoltura e coerenza molti codici cinematografici, senza mai risultare ridondante. Film coraggioso, e anche ben girato, Fuorigioco è un film di sguardi, come a voler recuperare una dimensione umana in un mondo pieno di tradimenti e istinti repressi…

E ora? Ora ci aspetta  la grande avventura russa. Sono convinto che il cinema italiano troverà spazi e successo in Russia, un paese che ha sempre guardato l’Italia con simpatia ed è sempre stato generoso di occasioni e di amicizia, con una grande cultura e una tradizione antica.

Viva La Russia? Certamente Viva la Russia e Viva l’Italia.

Elios
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