Matteo Carnieletto, responsabile del sito Gli Occhi della Guerra e redattore de ilGiornale.it, da anni segue la politica estera e, in particolare, il conflitto siriano. Lo abbiamo intervistato.
Cosa sta accadendo oggi ad Afrin?
Le forze turche, appoggiate dal gruppo ribelle dell’Esercito siriano libero, sono riuscite ad entrare nella città curda di Afrin, provocando un esodo di massa e un massacro di civili. Erdogan, in questo modo, è riuscito a ritagliarsi un pezzo in Siria per poter trattare ai colloqui che si terranno ad Ankara il prossimo 4 aprile con Iran e Russia.
Parallelamente prosegue la battaglia per liberare Ghouta…
L’operazione dell’esercito siriano, iniziata il 18 febbraio scorso pare avere un epilogo ormai certo, dato che le truppe governative sono riuscite a conquistare l’80 per cento del sobborgo in meno di un mese. Così Bashar Al Assad dovrà solamente pensare all’ultima sacca di ribelli del Paese, quella di Idlib.
Le immagini che arrivano da Ghouta sono incredibili e spesso vengono mal interpretate di media…
È proprio così. Pensiamo per esempio all’ultima, quella del bambino nella valigia. Tutti hanno detto che scappava assieme al papà dalla violenza di Assad mentre invece era vero il contrario. Quel bambino ha trovato finalmente un po’ di libertà dopo aver vissuto per anni sotto il dominio di ribelli che usavano i civili come scudi umani.
Qual è la condizione dei cristiani in Siria?
Sono molto forti e hanno fiducia nel domani, nonostante la guerra. C’è un detto arabo che dice “Tu ridi di ciò che ti fa piangere”. Ecco loro vivono con questo pensiero in testa. Se però c’è una cosa che li fa soffrire è l’indifferenza dell’Occidente.
Anche in Egitto la situazione dei cristiani non è delle migliori…
Dopo le primavere arabe si è aperto un periodo nero per i seguaci di Cristo in Egitto. Pochi lo hanno detto, ma quelle rivoluzioni sono state pensate con un unico scopo: portare i fratelli musulmani al potere. La stessa Hillary Clinton lo spiega bene nelle sue memorie. Oggi, dopo l’avvento al potere di Al Sisi, i cristiani stanno tornando a vivere, nonostante gli attentati degli islamisti.
Una situazione simile a quella irachena…
Esattamente. Un nostro bravo giornalista, Lorenzo Vita, ha recentemente intervistato un sacerdote di Mosul che gli ha spiegato proprio le difficoltà che stanno vivendo oggi i cristiani in Iraq. Insomma, la situazione non è facile. Ma la speranza è sempre la cosa più forte…
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