Mosca, 13 lug. (askanews) – Da Pompei al Canova: c’è una nuova alleanza tra musei che mette in contatto due antiche capitali europee, Napoli e San Pietroburgo.
“I legami che già dal Settecento ci univano a San Pietroburgo, attraverso la musica e l’architettura, sono adesso consolidati attraverso l’archeologia”.
Ad affermarlo in un colloquio telefonico con Askanews Paolo Giulierini, direttore del MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dopo la presentazione odierna della collaborazione tra l’Hermitage di San Pietroburgo e l’Archeologico di Napoli. “Grande soddisfazione qui oggi” racconta Giulierini. “Il protocollo prevede due grandi mostre all’inizio del prossimo anno: precisamente il 28 marzo avremo Canova al MANN con importantissimi prestiti da parte del museo russo Hermitage come le Tre Grazie. E poi la settimana successiva all’Hermitage, una mostra su Pompei con pezzi che vengono dal museo napoletano”. Ma l’operazione non si sostanzia soltanto con queste due mostre, ma con “un nutrito programma di altre esposizioni nei prossimi anni. Ad esempio uno scambio reciproco di orificeria romana e oreficeria della steppa, e poi soprattutto grandi programmi di ricerca e di condivisione di esperienze sul restauro”.
Giulierini esprime poi l’orgoglio di avere accolto al MANN il direttore dell’Hermitage Mikhail Piotrovskij, archeologo e linguista russo nonchè direttore di uno dei musei più grandi e ricchi al mondo. “Guardo con ammirazione quello che ha fatto il professore e devo dire che la stessa ammirazione si riscontra tra tutti i colleghi all’estero, e soprattutto anche in Russia e a San Pietroburgo. Questa possibilità di collaborare, farà sì che sia personalmente, sia per la struttura ci sarà un’occasione di crescita notevole”.
Secondo Giulierini, Piotrovskij e il suo Hermitage rappresentano “quanto di più, non solo di innovativo, ma anche di tradizionale, nel vero senso del termine, è stato realizzato in un museo che è un banco di prova assoluto. Forse il più grande museo del mondo e quindi avere Piotrovskij sotto il Toro Farnese è un segnale incoraggiante per tutti noi”. Piotrovskij ha ammirato la nuova esposizione della Tazza Farnese, si è fermato sia sotto il Toro che sotto il leggendario mosaico di Alessandro il Grande e ha apprezzato anche la pittura pompeiana, in particolare i celebri ritratti della cosiddetta Saffo. In particolare poi si è complimentato per le nuove strategie comunicative del museo, comprese le clip e i videogame. Quindi è rimasto particolarmente attratto dalla nuova veicolazione dell’immagine del museo e anche dal rigore del museo stesso. Compresi i report, i volumi che vengono pubblicati ogni anno sulle attività del museo dalla stessa istituzione.