Le esportazioni italiane: gioie o dolori? Opinioni a confronto

Fabio Gallia, AD e Direttore generale di Cassa Depositi e Prestiti da luglio 2015 e  Cavaliere dell’Ordine Nazionale della Legione d’Onore della Repubblica Francese  partendo dal rapporto ICE 2017 è ottimista. In particolare, secondo CDP “dopo una fase di declino, le quote di mercato mondiale delle esportazioni italiane hanno manifestato negli ultimi anni una certa capacità di recupero, favorita dai mutamenti nella struttura della domanda sempre più interessata al Made in Italy”.  Dal punto di vista delle cifre e dei sttori di intervento, la meccanica è giudicata il comparto più importante in termini di esportazioni (76 miliardi di euro), anche se segnali positivi si avvertono nel settore farmaceutico (+6,8% rispetto al 2016) e quello dei mezzi di trasporto (+5,4% rispetto al 2016).  L’industria dell’intelligenza artificiale, nella robotica, nella manifattura additiva e nell’Internet of things spingono verso la dissoluzione dei confini tra economia tradizionale e digitale. Secondo  l’Ad di CDP Fabio Gallia, col Piano Industriale varato nel 2015 verranno mobilitati entro il 2020 160 miliardi di euro, di cui 117 sono destinati al mondo delle imprese e dell’internazionalizzazione. Un’operazione molto vantaggiosa per hanno incontrato oltre 7000 aziende sul territorio italiano. Made in Italy – previsioni SACE, export vola nel 2017. Clicca qui.

Irina Sokolova dell’Associazione Toscana-Russia solleva molti dubbi, in particolare, sottolinea i rischi nella perdiata del mercato russo. A questo fine,  critica la mancata attenzione verso un mercato vastissimo che potrebbe offrire grandi occasioni per le imprese italiane. A questo fine, richiama un articolo di Andrea Festa sul Sole 24 ORE del 30 aprile 2017, in cui si legge che “Peraltro, tra i Paesi più danneggiati dalla diatriba tra UE e Russia c’è proprio l’Italia.

Il nostro Paese è tuttora il sesto partner commerciale della Russia sia all’import che all’export, mentre in Unione Europea è secondo dietro alla Germania. In questi anni l’Italia ha sopportato elevati danni commerciali. L’interscambio con la Russia è passato dai 26 miliardi di euro del 2014 ai 17,4 del 2016. All’export, i settori maggiormente esposti alle restrizioni commerciali sono stati l’agroalimentare, i macchinari e i segmenti ad elevato contenuto tecnologico in cui le aziende italiane agiscono in qualità di abituali partner commerciali degli operatori russi.

All’import, invece, il calo maggiore si è registrato nel settore minerario e dei combustibili, soprattutto a causa del crollo dei prezzi degli idrocarburi. Tuttavia, ultimamente si è assistito a un cambio di tendenza. Infatti, nel periodo gennaio-aprile 2017 l’interscambio Italia-Russia è cresciuto di circa un miliardo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sebbene sia ancora lontano dai livelli pre-crisi”. Secondo Irina, non agevola certamente i rapporti comerciali “l’espulsione dei diplomatici della Federazione russa“,  Irina Sokolova ritiene “assolutamente necessario per l’Italia ristabilire il commercio con la Federazione russa, tramite la revoca delle sanzioni sull’agroalimentare che stanno massacrando l’economia italiana e in specialmodo una regione come la Toscana che poteva esportare tantissimo del proprio vino, del proprio olio e dei propri prodotti verso un mercato favorevole ed in grande espansione”.

A questo fine, segnala come esempio   “il sindaco Mario Puglia di Vagli di Sotto, nella sua opera di intenso impegno a favore del miglioramento, e del consolidamento di relazioni stabili ed amichevoli tra la Repubblica Italiana e la Federazione russa“. Significativa a questo fine “La commemorazione dell’eroe caduto combattendo contro il terrorismo di sabato scorso è stato un gesto di grande capacità. Anche lì la Russia fa quello che l’occidente tarda a fare e difende tutti noi. Avere un sindaco lungimirante che fa quello che un governo illegittimo non riesce a fare è motivo di grande orgoglio per la Toscana”.

Per saperne di più. Rapporto export 2017 ICE. Interscambio Italia Russia. Le conseguenze dell’embargo.

Elios
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