Flaminia Cruciani, nella notte degli Argonauti

Nel programma di Mithologos, la manifestazione di poesia e cultura greca organizzata a Lerici da Angelo Tonelli Falaminia Cruciani ha letto una delle sua più belle poesie.

In Oriente c’è una città tutta bianca, imperlata di polvere, con un’indole nobile e allegra, perennemente innamorata.

È una direzione del mondo in cui non mi fermo mai a lungo, ma che mi sta particolarmente a cuore perché bersaglia la mia anima con l’allegoria dei miei desideri. 

Potessi afferrarla, indebolire la sua imprendibilità, la farei mia, ma essa rimane lì riparata dagli anni come una tentazione che non scompare mai.
 Qui come simboli onirici procedono superbe donne nerovestite con pacchi in testa, uomini dai turbanti bianchi sgranano il rosario invocando i novantanove nomi di Allah. Un uomo che non ha né fratelli né sorelle ha trovato rifugio nella deformazione del suo corpo, da terra raccolgo il suo sguardo celeste, interrogativo, avvolto in un panno bianco. C’è un gruppo di vecchi accanto alla moschea, a loro la città ha giurato il silenzio e vivono vestiti di immaginazione sepolti nelle loro giornate occulte. Poi d’un tratto l’urlo dissonante dei muezzin invita alla contemplazione e prende al laccio i miei sentimenti. Nell’ex manicomio simile a un talismano, che spunta tra ori appassiti e saponi all’olio d’oliva, appesa alle grate albergava la follia che rideva a denti stretti e farneticando senza pietà gettava in tempesta la ragione.
 Nelle gallerie del suq tra carni pendule grondanti sangue e intestini che galleggiano nelle fontane ho imparato a fare attenzione agli asini e alle loro prodezze. In questa terra si discute molto e animatamente ma la gentilezza è una logica antica che anticipa ogni desiderio.

Questa è Aleppo che meglio di chiunque conosce i tornei del mio cuore. Nella città del latte dove il presente è assente sono stata felice per me stessa di una gioia senza condivisione.
Quando la forma naturale della notte poi si adagia sulla cittadella, ad assolvere la rota del principio creatore, la materia riposa e riordina le sue contraddizioni. Allora come presa in un incantamento mi addormento su quella città e libero la mia fantasia.

A volte penso che non esista affatto, poi guardo il palmo della mia mano e sono sicura della sua esistenza perché, tu non ci crederai, ma nel ripetere il gesto interiore di afferrarla, lei rarefatta e veloce si dileguava, ma per un moto di gratitudine che le è proprio, mi ha lasciato la sua suggestione impressa qui, nell’ordito della mano.

Flaminia Cruciani. Flaminia Cruciani nata a Roma, si ė laureata in Archeologia e storia dell’arte del Vicino Oriente antico, presso Sapienza Università di Roma sotto la guida del Prof. Matthiae. Ha poi conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Archeologia Orientale nella stessa università per poi perfezionare i suoi studi con un Master di II livello in “Architettura per l’Archeologia – Archeologia per l’Architettura” per la valorizzazione del patrimonio culturale. Per lunghi anni ha partecipato alle annuali campagne di scavo in Siria, in qualità di membro della “Missione archeologica italiana a Ebla”. Ha poi conseguito una seconda laurea in “Storia dell’arte”.

Si è specializzata inoltre in Discipline Analogiche, attraverso lo studio dell’Ipnosi Dinamica, della Comunicazione Analogica non Verbale e della Filosofia Analogica, conseguendo il titolo di Analogista, una professione di aiuto per la lettura e la decodifica delle dinamiche emozionali profonde. Da diversi anni è operatore certificato di Psych-K. Ha inoltre inventato il “Noli me tangere®”, uno strumento fondato sul potere evocativo delle immagini in grado di favorire il processo di individuazione della persona. Per lunghi anni è stata membro della “Missione archeologica italiana a Ebla” in Siria. Nel 2008 ha pubblicato Sorso di Notte Potabile, ed. LietoColle e nel 2015 Lapidarium, ed. Puntoacapo. Semiotica del male, edito da Campanotto, è del 2016, mentre del 2017 è Piano di evacuazione, Samuele Editore.

Chora, un libro scrito a due mani con Ilaria Caffio, con la prefazione di Carlo Pasi, è del 2018, Spagine edizioni, Fondo Verri. Una sua antologia bilingue We were quiet in the same language, con la prefazione di Marco Sonzogni, sarà pubblicata nel prossimo ottobre da Gradiva Publications, New York. La stessa antologia bilingue, bulgaro/italiano, Мълчахме на същия език / Tacevamo nella stessa lingua, sarà pubblicata a Sofia nei prossimi mesi da Scalino Edizioni. Suoi testi letterari sono presenti in numerose antologie, italiane e straniere.Nel 2017 Carlo Pasi ha scritto una monografia sul libro Semiotica del male: “Lo scavo dell’origine, Nota critica poetica su “Semiotica del male” di Flaminia Cruciani”, Petrarte Edizioni. Suoi testi letterari sono presenti in numerose antologie italiane e straniere.

Alcune sue poesie sono state pubblicate nella rivista peruviana Vallejo & Co.   Insieme con altri poeti ha fondato e dirige il movimento culturale Poetry and Discovery. È membro dell’Académie Européenne des Sciences, des Arts et des Lettres di Parigi. In luglio ha partecipato 28º Festival Internacional de Poesía de Medellín. Il prossimo settembre pubblicherà Lezioni di immortalità con l’editore Mondadori. I libri di Flaminia Cruciani si trovano su IBS.it

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