Se al mondo viene proposta ”la legge della giungla” bisogna giocare secondo le regole della “taiga”. Sergej Karaganov. La Russia sul palcoscenico mondiale delle battaglie senza regole.
Per il dodicesimo anniversario del discorso di Vladimir Putin a Munchen. Se al mondo viene proposta ”la legge della giungla” bisogna giocare secondo le regole del “taiga”. Sergej Karaganov. L’anno duemila non fu unicamente l’inizio del nuovo millennio, ma anche dello scambio interessante fra le figure della scacchiera mondiale. In Russia Boris Elzin, stanco morto, benediva Vladimir Putin, negli USA nelle elezioni vinse George Bush – figlio. A queste due figure spettava iniziare il nuovo round sulla scacchiera. Vladimir Putin diventò capo di stato, nel quale la cleptocrazia gioiva di potere ottenuto, delle ricchezze rubate e assaporava i tesori che ancora erano tutti da rubare. Nel frattempo si stabilivano le relazioni di partnership con la cleptocrazia occidentale, tutto questo mentre ogni anno lo stato perdeva 2 milioni dei propri cittadini e ”la croce russa” segnava il paese nella torbida premunizione. George Bush prese in mano le redini di un paese, dove i neo-conservatori avevano già assaporato l’assenza della punizione e guardavano avidi il Medio Oriente, all’epoca indifeso ma sempre colmo dell’oro nero e di altri tesori.Le posizioni -chiave erano occupate dagli USA-nella sfera militare, in economia, nelle tecnologie avanzate e nella ”forza docile”.
Tutto questo permetteva all’egemone di dichiarare il proprio diritto di gestire il mondo ai fin di bene per questo stesso mondo. La superpotenza mondiale entrò sul palco splendente del proprio potere invincibile. Francis Fikujama sottolineo’ lo sviluppo dell’umanità con la tesi della fine della storia e di egemonia eterna degli USA. Zbigniew Bziejinskij dichiarava beato: per la prima volta nella storia l’unico stato rappresenta la potenza mondiale, gestisce il mondo; per la prima volta nella storia la forza dominante nel mondo a livello globale non è rappresentata dallo stato eurasiatico; per la prima volta nella storia il palcoscenico geopolitico centrale mondiale è subordinato a uno stato non eurasiatico ”La grande scacchiera mondiale”. L’esaltazione di Bzejinskij dovuta alla subordinazione del palcoscenico centrale geopolitico all’unico padrone del mondo-gli USA – andava di pari passo al principale compito per il futuro, ovvero garantirsi questo potere per sempre. La mancanza del principale stratega e ideologo del mondo mono-polare fu questa non fece in tempo a rendersi conto che sarebbe impossibile perdere quello che non è mai stato tuo. La retorica dell’ispiratore principale della grandezza degli USA stupisce: utilizzando la terminologia degli imperi dei tempi duri che furono, i tre grandi compiti della geo strategia di un impero sono: non permettere gli eventuali accordi fra i vassalli, mantenendo la loro dipendenza dalla sicurezza globale; mantenere la subordinazione dei dipendenti assicurando la loro protezione; non permettere la unione fra i barbari. ( Z.Bzejinskij, La grande scacchiera mondiale).
Bzejinskij non si risparmia- non c’è ne bisogno – i barbari sono cacciati nell’angolo, bisogna solamente assicurarsi il potere per sempre. Vladimir Putin sul palcoscenico internazionale.
L’entrata numero uno. Bisognerebbe consigliare di riascoltare ogni tanto questo discorso di Putin fatto il 10 febbraio del 2007 a Munchen a quei politici che vorrebbero per ennesima volta sconvolgere il mondo col dilemma del romanzo di Dostoevskij ”Delitto e castigo”- sono una creatura miserabile oppure anch’io ho diritti? La sindrome di Raskolnikov divenne sempre più pronunciata nelle elites dell’egemone e dei satelliti nel momento in cui la Russia si presentò davanti al mondo dissanguata e indifesa. Nessuno si aspettava una tale sfida da un giovane leader di un paese morente. Per la prima volta in 16 anni la Russia si manifestò sul palcoscenico internazionale come un paese che stava rinascendo dalle macerie, era un ruolo audace il suo – un paese che prese la coscienza e si ritiene pronto a discutere le regole stabilite nel mondo schiavizzato da un impero. E’ interessante contemplare le espressioni dei politici occidentali seduti nella sala, probabilmente per la prima volta presi ad ascoltare la verità.
La verità nella bocca di Putin suonava come una campana a morto- ”Cosa significa dunque il mondo mono-polare? E’ possibile abbellire questo termine in mille modi, ma alla fine dei conti significa una cosa sola- è l’unico centro di potere, l’unico centro di forza, l’unico centro della presa di decisioni. E’ un mondo di un unico padrone, unico sovrano. Alla fine tutto questo è nocivo non solo per chi si trova all’interno di questo sistema ma anche per lo sovrano, perché costui viene distrutto dall’interno”. I politici che rappresentavano gli interessi dello sovrano non potevano non capire l’avvertimento fatto da Putin, anche perché suonava come un consiglio amichevole, non certo come una minaccia.Abbagliati dal senso di potere globale, potere su tutto il mondo, chi dei politici americani e dei loro vassalli avrebbe potuto credere a Putin allora? ”Ritengo che per il mondo attuale il modello mono-polare non solo è inammissibile, ma è impossibile. Il modello di per se non è funzionante, in quanto privo della moralità e non prevede nemmeno la base etica e morale della civiltà odierna”. La diagnosi esatta della malattia letale non aiutò il malato, l’impero si è diretto verso l’abisso lo stesso. Oggi come oggi osserviamo la paralisi del potere nel tutto impero transatlantico- il potere deteriora, il potere assoluto deteriora assolutamente. Anni 90 in Russia- le lezioni di una tragedia. Cosa avrebbero dovuto sentire dunque gli abitanti ”dello stallo”? Quando prende inizio il risveglio dai miraggi della democrazia liberale? Quando abbiamo visto Clinton che moriva dal ridere vicino a Elzin ubriaco.
Quando la Casa bianca a Mosca diventò nera per il fumo degli spari dei carri armati nel 1993, quando centinaia di vittime non furono piante da chi cercavano di proteggere. Quando i ragazzini sniffavano la colla e il sogno delle ragazzine era fare la prostituta. Dalla tragedia degli anni 90 i russi trassero alcune lezioni molto importanti: la sovranità di una nazione può essere persa non solamente mediante l’arresa dell’esercito di fronte all’esercito nemico, può sciogliersi inavvertitamente a causa del tradimento da parte delle élites; il partnership con i paesi occidentali in realtà è la subordinazione imposta, che porta immancabilmente al fallimento, perdita della cultura nazionale, dei beni nazionali, povertà e miseria dei cittadini da una parte e all’arricchimento spropositato e senza vergogna delle élites traditrici. La privatizzazione non fu altro che rapimento da parte di un mucchietto dei liberali dei beni collettivi, un’azione indegna, cinica e spietata, fatta secondo i metodi di terapia di shock insegnata da Milton Friedman. Avendo perso la sovranità nei settori-chiave di una nazione (settore militare, finanza, informazione, settore scolastico, sicurezza alimentare), la nazione diventa schiava, anche se i padroni hanno l’aspetto molto distinto nei loro uffici bancari e delle multinazionali.
Qualsiasi tentativo di disubbidienza viene pesantemente punito con le sanzioni, la guerra cibernetica, l’isolamento sul palcoscenico internazionale, gli atti diffamatori nei confronti del leader nazionale. L’analisi della strategia di Putin per la rinascita della Russia e la modifica della posizione della Russia sul palcoscenico internazionale mostra i punti salienti che furono di suo riferimento all’inizio del percorso. *Il sovrano che gode del potere assoluto non necessita di rispettare i limiti imposti dal diritto internazionale, il che vuol dire che è inutile cercare appoggio negli istituti di pertinenza, salvo quelli dove la Russia gode del diritto del veto.* La morale è vista dal sovrano come un peso inutile ( Ein Rende e Nietzsche),il che vuol dire che il sovrano non si fermerà di fronte a nulla, nemmeno di fronte a una violazione più vergognosa dei normativi etici, visto che il destino dei vassalli è racchiuso unicamente nella subordinazione e nell’accettazione. * Quasi tutti gli ex-alleati della Russia non la vedono più come tale e non cercano più la collaborazione.
La Russia è sola sul campo di battaglia, come non mai. * L’unica via di salvezza- l’appoggio del popolo russo, che si è già reso conto della tragicità della democrazia e dell’amicizia con l’Occidente, popolo che è stato già amaramente tradito dalle élites. * Bisogna ripristinare e ricostruire velocemente l’esercito e la flotta, allora, appoggiandosi alla memoria nazionale delle battaglie vinte, sarà possibile iniziare a prepararsi per un grande gioco.
La pre-crisi ideologica dell’impero americano. Le idee imperiali degli USA fiorirono alimentate dalla filosofia atlantista e le forti espressioni di Ain Rende, l’ispiratrice ideologica e la strega principale dell’establishment americano alla fine del novecento. Ogni anno i suoi libri vengono pubblicati in tutto il mondo con la tiratura che supera mezzo milione di pezzi, sono stati pubblicati più di 25 milioni, l’interesse verso i libri di Rand non solo sta scemando, ma aumenta in progressione geometrica. E’ la terza elite politica e di business occidentale che viene su con i libri di Rand. Una persona con le idee di economia e finanza applicabili in quotidianità in tutto il mondo, cresceva come un membro infallibile del ”Gruppo” di Ayn Rand, diventando il suo seguace e fan.
Alan Grispen fu molto colpito dalla filosofia di oggettivismo. Grispen ricorda: ”Lei mi fece credere che il capitalismo è un sistema efficiente e pratico, ma anche rispettoso di etica e morale”. Ayn Rand riteneva il mercato libero alla lunga superiore a qualsiasi forma di collettivismo e socialismo. Cercava di provare l’alta moralità del capitalismo liberale, classificando il mercato libero come un male necessario alla natura dell’essere umano imperfetto.I russi non trovarono gli aspetti di alta moralità nel capitalismo liberale, non solo perché i primi anni della terapia shock li sconvolsero per la propria crudeltà, l’assoluta ingiustizia, ma perché l’altro tipo delle relazioni e gli altri valori erano vivi nella memoria. I russi dimostrarono di avere una forte immunità nei confronti di avidità, tradimento, falsità, non trovarono nulla di cinico nel proprio animo per poter considerare gli altri al di sopra o al di sotto di loro stessi. La società di eguaglianza e fratellanza lasciò il segno indelebile nella memoria nazionale. Nel 1964, un anno o due dopo la crisi caraibica, Ayn Rand diede l’intervista alla rivista ”Playboy”. ”Playboy”- Lei disse che oggi qualsiasi nazione libera ha diritto morale di attaccare la Russia Sovietica, Cuba o qualsiasi altro ”stallo per il bestiame schiavo”. E’ così? Ayn Rand ( Alisa Rosenbhaum)- Assolutamente si. Lo stato dittatoriale, ove vengono calpestati i diritti dei cittadini, è fuorilegge e non ha diritti.Come lega i portatori delle stesse idee- Ayn Rand e Zbignev Bzejinskij questa metafora stupefacente ”lo stallo per il bestiame schiavo”!
Per quanto si poteva rimanere nella convinzione che gli schiavi sarebbero rimasti fermi nello stallo senza nessuna intenzione di sfidare la durezza dei cancelli. Attualmente si son ribellati anche ad Haiti presa dalla miseria e pregano Putin di aiutarli e venire a liberare il paese.Sarebbero pronti a diventare una colonia russa, conoscendo dalla storia che i russi non hanno mai eguagliato nessun popolo al bestiame. La seguenza della metafora ”lo stallo per il bestiame schiavo” di Ayn Rand e di una tesi di Bzejinskij sull’ubbidienza dei barbari è molto interessante. Qualora si trattasse di un paese con il governo legittimo e votato, ma che non soddisfa le nazioni libere, ”lo stallo per il bestiame schiavo” va attaccato. Una volta attaccato, vanno seguire le regole di Bzejinskij, ovvero bisogna ”mantenere la subordinazione dei dipendenti”, utilizzando tutti i metodi e per sempre! Come si poteva poter pensare di mantenere la”docile forza degli USA” ,indossando questa maschera di falsità nel mondo moderno che cambia repentinamente! Nel mondo dove i media ufficiali non influenzano più le menti, l’internet e le reti sociali cambiarono il mondo non a favore dei media bugiardi, quelli che erano abituati a gestire le masse come il bestiame schiavo nello stallo, hanno perso.
Lo stato e il popolo in profondità confrontando le posizioni strategiche di due giocatori più importanti sul palcoscenico delle battaglie senza regole, notiamo quanto segue: gli USA vengono gestiti dallo stato profondo e le sue intenzioni sono estremamente trasparenti-conservare lo stato e il proprio potere per sempre. Si intende proprio il potere globale, in quanto il potere in scala più ridotta non corrisponde agli appetiti della piovra gigantesca che ha i suoi tentacoli ovunque. Ma le risorse del potere suscitano la tristezza. I paesi- satelliti peccano di lealtà, il fenomeno è diffuso su tutti i continenti, Eurasia è praticamente fuori dal controllo, si stanno formando le unioni e hanno inizio i determinati procedimenti, ma l’egemone non è stato invitato, tutto ciò rattristerebbe enormemente Bzejinskij. Anche i satelliti più fidati incominciano oramai a girarsi attorno, allarmati dalle incertezze, sperando di riuscire ad orientarsi nella nebbia dei cambiamenti e trovare la spalla sicura. Il vuoto geopolitico che bisogna occupare sulle ossa della Russia, per conto della Russia e contro la Russia, viene man mano occupato dagli altri giocatori, che non ubbidiscono alla superpotenza mondiale. Non solo Russia e Cina ricreano gli spazi di attrazione reciproca, ma anche l’Europa si dimostra intellettualmente pronta a costatare il retrocedere veloce della superpotenza mondiale.
La scuola francese ”delle nuove regole” è orientata al risorgimento del continente eurasiatico ( in base alla ” storia comune” e ”il destino comune”), proiettata alla negazione dell’atlantismo e mondialismo.
”Il richiamo degli antenati”-è un archetipo sociale e culturale che viene posto alla base dello scenario geopolitico. La minaccia tanto attesa del ”destino comune” del continente eurasiatico nel caso di alleanza degli USA e Cina, diventò un altro sogno dell’egemone andato in mille pezzi praticamente sotto ai nostri occhi. Nello stesso tempo, nei vari scenari geopolitici ( J.Tiriar, K.Terracino, J.Parvulesco) alla Russia viene attribuito il nobile ruolo del salvatore dell’Europa, di tutto il continente eurasiatico dalle recriminazioni atlantiste. Vedendo il collasso dell’Unione Europea, non resta che sperare nella saggezza degli euro-integratori, che potranno girarsi verso i progetti di Organizzazione di cooperazione di Shanghai, EAES, BRICS. Lo stato profondo fece la bancarotta, ideologica e geopolitica, e non c’è da stupirsi, visto che tutto il potere intellettivo fu portato dai geopolitici neo-conservatori al pragmatismo povero e disumano che serviva unicamente a giustificare le azioni di guerra o l’espansione economica delle corporazioni americane.
Lo stato profondo allevò una intera generazione degli americani, raccontando le favole della nazione esclusiva portatrice della democrazia nel mondo, ma alla fine questo stato fallì moralmente e si trovò privo di appoggio da parte della nazione. Quello che prometteva a tirare fuori la piovra dello stato sommerso dalle acque torbide della vita politica, arrivò al potere, ma ora la nazione non capisce chi e a che scopo l’ha portato alla Casa Bianca. I russi, com’è stato provato, non c’entrano niente.Vediamo se siamo di fronte a una crisi di potere in Russia di oggi. Senza ombra di dubbio, il governo liberale di Medvedev stancò parecchio i russi, troppe promesse non mantenute, ma se dovessimo guardare la tendenza fra la gente, noteremmo che la fiducia nelle proprie forze aumenta. Vladislav Surkov offrì una nuova formula per poter indicare il valore costante interno organico, che viene tramandato di generazione in generazione fra i russi. Questo valore costante non può essere distrutto ne dalle riforme, ne dalle rivoluzioni, ne dalle guerre. Il popolo profondo in Russia dice: ” Ce l’ho intriso in corteccia- l’occupante non può essere buono”.
Ecco perché quando scoppia la guerra, tutti vengono a combattere- vecchi, giovani, bambini, donne. Il popolo profondo attraverso il dolore di ogni famiglia si ricorda che prezzo deve pagare a ogni venuta dei civilizzatori occidentali, portatori ”del bene”. Fra tutti i beni del mondo, per un russo il bene più grande è vivere a modo suo nella propria terra. Durante le grandi prove si può contare su questo popolo, questo popolo può essere ispirato da un grande sogno. E in America c’è il popolo profondo? C’era. Prima che l’America diventasse la superpotenza mondiale. In 30 anni la classe operaia praticamente sparì, le fabbriche furono spostate dal paese, per non far perdere gli utili alle multinazionali e i manager degli uffici non diventeranno mai il popolo profondo- sono le leggi darwiniane di sopravvivenza, gli intellettuali son sempre stati solitari nella loro ricerca della verità, gli studenti sono schiacciati dai crediti per poter ricevere l’istruzione. I media potrebbero giocare un ruolo chiave nell’unificare la nazione a scopo nobile e grande, ma sono troppo presi dalla caccia alle streghe e dalla rovina di chi ancora può essere rovinato.La Russia non interferisce nelle elezioni-interferisce nel cervello!Quando leggiamo il resoconto dell’istituto Karneghi,una volta ”il centro cerebrale”, evince la realtà paranormale. ”La operatività crescente della Russia rappresenta un grave problema per l’ordine mondiale con gli USA a capo e per le basi d’appoggio che sostengono questo ordine. Le priorità di Mosca sono- indebolimento degli istituti euro-atlantici di sicurezza, degli istituti politici ed economici, il sabotaggio dell’unità europea e della influenza globale degli USA.
Il tentativo della Russia a interferire nelle elezioni negli USA doveva evidentemente discreditare il sistema politico americano e indebolire la fiducia della gente anche nei confronti delle elezioni, nuocere l’immagine del paese a livello globale.Attuale stato politico degli USA è utile al Cremlino, i ritardi amministrativi nell’elaborazione di una politica nuova degli USA nei vari regioni creano il vuoto del potere occidentale retrocedente, questo vuoto potrebbe essere utilizzato dalla Russia, Cina e da altri stati nei propri interessi”.E’ necessario rendersi conto comunque che ”il vuoto del potere occidentale retrocedente”, Russia, Cina e Iran occupano con un modello di futuro più attraente rispetto a quello offerto da Occidente, ovvero col deserto bruciato e le macerie delle città in fiamme, non occupano questo vuoto con le bombe e le armi,l’aggressione, non tolgono i governi degli altri. Vladislav Surkov non perse l’occasione per prendere in giro:” I politici esteri attribuiscono alla Russia l’interferenza nelle elezioni e nei referendum in tutto il mondo. In realtà, la situazione è ben più grave-la Russia interferisce nel loro cervello e loro non sanno cosa fare con la loro coscienza modificata”. Qui bisogna precisare che la propria coscienza la cambiarono i popoli, non i politici. Per far cambiare le idee al popolo greco non doveva interferire Mosca, era sufficiente soffocare la Grecia negli abbracci creditizi del FMI e nei regolamenti della UE, prendendo in cambio ai crediti i porti e la flotta commerciale.
Per far cambiare le idee ai francesi è stato sufficiente riempire le belle vie delle città francesi da migliaia di profughi, che non avevano una briciola di misericordia nei confronti di chi distrusse i loro paesi e le loro case. Ricordiamoci che fra i 25 richieste presentate a Macron dai gilet gialli ce ne sono 2 di importanza davvero critica-uscita della Francia dalla Nato e rifiuto di aggressione nei confronti di paesi terzi. La lotta dei gilet gialli dura da tre mesi e i duri metodi da parte delle forze d’ordine non fanno altro che alimentare la rabbia dei manifestanti.La nebbia di guerra diventa sempre più fitta. E’ arrivata ora di discutere la nuova struttura della sicurezza globale, dove verranno tolti i blocchi inutili di americano-centrismo, euro-centrismo, di espansione e dittature di singoli nazioni. Il mondo necessita come non mai che alla base dei rapporti fra gli stati, il potere e il popolo, il datore di lavoro e l’operaio ci sia la giustizia. Bisogna decidere a mezzo il dialogo come poter introdurre questa base nel mondo stanco di conflitti e di guerre. Gli analitici incominciano ad andare in panico, consapevoli che non vedono più il futuro-la nebbia di guerra diventa sempre più fitta.
Il direttore di ricerca sulla Russia, difesa e sicurezza della Europa del Nord, del Centro studi dei cambiamenti caratteriali di guerra Pembroke College dell’università di Oxford (Granbretagna), Andrew Monogan ha offerto un concetto nuovo-”la guerra della percezione”, dove il campo della percezione è anche il campo di battaglia, dove lo stato stesso deve imporre una tale percezione,-pensa Monagan e fa di nuovo un errore tipico degli atlantisti, dicendo che lo stato deve imporre questa percezione. E’ ora rendersi conto dell’errore fatale, quando gli USA imponevano a tutto il mondo la percezione di loro come di una superpotenza,ricevendo in cambio odio e rifiuto. La Russia non impone a nessuno la percezione di se stessa, ha tanto da fare nei prossimi anni-far nascere molti bambini, costruire le case per le famiglie, scoprire gli spazi enormi, attraversarli con le nuove strade e le vie navali, dare di nuovo la speranza di un futuro migliore ai popoli del mondo. La Russia non ama la guerra e non l’ha mai amata, ma ”il treno blindato è sempre pronto sulle vie di riserva”. Già nel 2013 Putin definì ”una prospettiva lontana delle armi create con i nuovi principi fisici, si tratta delle armi di raggio, geofisiche, di onda, armi genetiche e psicofisiche”.
Una tale prospettiva sì è già realizzata in alcuni armamenti, testati e messi a punto per la difesa della Russia. La nuova generazione dei scienziati e ingegneri russi supera intellettualmente tutte le generazioni precedenti. Sul palcoscenico delle battaglie senza regole i russi sono veramente avvantaggiati – vincevano in qualsiasi condizione, seguendo le regole della nobiltà d’animo dello Spirito guerriero, abbiamo anche l’esperienza di sopravvivenza in taiga, e solo gli idioti arrivati dall’esterno possono pensare che li non ci sono le regole. Traduzione in onore dei difensori della Russia: Joulia Liakh.