Geopolitica Europea: un puzzle difficile da comporre

Geopolitica Europea di Giovanni Pardi. Le grandi guerre europee – 1914-1918, 1939 -1945 – nascono dopo clamorosi cambi di alleanze con protagonisti l’Italia che rompe l’alleanza trentennale con Germania e Austria, e Germania e Russia che si alleano, seppur in maniera asimmetrica, contro Francia e Inghilterra. Se oggi dovessimo considerare un possibile conflitto europeo, seppure limitato alla sfera economico-finanziaria, dovremmo dire che i rischi di clamorosi  “giri di valzer“ ci sono tutti , partendo dalla Russia i cui ex stati satelliti sono diventati di fatto area di influenza di un rinnovato “impero” tedesco allargato ad Austria, ex Cecoslovacchia, Slovenia e Croazia. La Gran Bretagna , rinsaldando tendenzialmente i suoi secolari legami con gli Stati Uniti , offre un approdo , ancora indefinito Ma con numeri strategici importanti, a Paesi, come Italia ,Grecia, Spagna e Portogallo, insofferenti del sigillo germanico all’ Europa Unita. La Turchia , ancora – ma per quanto tempo ancora? – uno dei pilastri della NATO , cerca vistosamente un’area imperiale. In Medio Oriente, scegliendo tuttavia come alleati in questa “marcia” verso un futuro prossimo da grande potenza territoriale, la Russia – sua tradizionale “ nemica “ – e l’ Iran -grande ex avversario di fede nel secolare conflitto tra Sunniti e Sciiti .

La Fancia insegue un sogno Neo Gollista, ma ancora sotto l’ala Protettrice della Grande Germania , ma potrebbe – e i segnali  Non mancano – smarcarsi e cercare nell’ “ ombrello USA “ un piu’ comodo alleato anche a salvaguardia dei suoi cospicui interessi in Africa. Come si vede quasi tutte le “ ferite” inferte al nostro Continente da due terribili guerre fratricide, si sono rimarginate, e tutte le Potenze territoriali che nel 1914 diedero vita a trent’anni di Conflitti autodistruttivi , sono al punto di partenza per nuove sfide che l’apertura mondiale dei mercati rendono sempre piu’ complesse: basti pensare ad un vero e proprio “ pianeta Cina”. Il cui sistema definibile allo stato “dittatura perfetta“ e’ in grado gia’ oggi di condizionare tutto lo scacchiere mondiale, dall’ Africa al Sud America, dall’ Asia alla stessa Area Euro-Atlantica. Abbiamo finora ipotizzato possibili scenari geo strategici, con la premessa di restringere i conflitti all’ ambito economico – finanziario , ma purtroppo sappiamo che nella Storia raramente.

L’ultima parola alle c.d. “ guerre commerciali “ non e’ stata affidata alle armi vere e proprie i cui arsenali si stanno clamorosamente riempendo anche con incursioni nucleari che finora erano state il “ pretesto” per comporre le vertenze o quanto meno per “ congelarle “ senza l’escalation all’ uso dei missili atomici: ma fino a quando?  Il paradosso apparente della massima romana “ si vis pacem, para bellum “ rischia di essere capovolto con tragica ironia in “ si vis bellum, para pacem “. 

Elios
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