Il 5 maggio del 2000 ci lasciava Gino Bartali, ciclista e campione nello sport e nella vita. Toscano, dagli amici soprannominato Ginettaccio, nasceva a Ponte a Ema il 18 luglio del 1914.
Sua, insieme al rivale Fausto Coppi, la leggendaria rivalità che divise l’Italia nell’immediato dopoguerra. Celebre nell’immortalare un’intera epoca sportiva, tanto da entrare nell’immaginario collettivo degli italiani, è la foto che ritrae i due campioni mentre si passano una bottiglietta d’acqua durante l’ascesa al Col du Galibier al Tour de France 1952. In carriera ha vinto tre Giri d’Italia nel 1936, 1937, 1946 e due Tour de France nel 1938 e nel 1948, oltre a numerose altre corse tra gli anni trenta e cinquanta, tra le quali quattro Milano-Sanremo e tre Giri di Lombardia. Di particolare importanza la sua vittoria al Tour de France nel 1948. Con quella vittoria contribuì ad allentare il clima di tensione sociale in Italia dopo l’attentato a Palmiro Togliatti.
Bartali trasportò, all’interno della sua bicicletta, dei documenti falsi per aiutare gli ebrei ad avere una nuova identità. Questa attività nacque dalla collaborazione del rabbino di Firenze Nathan Cassuto e dell’arcivescovo della città Elia Angelo Dalla Costa.
Nel maggio 2005 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha consegnato alla moglie di Bartali, Adriana, la medaglia d’oro al valor civile (postuma) allo scomparso campione per aver aiutato e salvato molti ebrei durante la Seconda guerra mondiale. Il 2 ottobre 2011, inoltre, Bartali è stato inserito tra i Giusti dell’Olocausto nel Giardino dei Giusti del Mondo di Padova, sempre per l’aiuto offerto agli ebrei durante la Seconda guerra mondiale.
Il 23 settembre 2013 è stato dichiarato Giusto tra le Nazioni dallo Yad Vashem, il memoriale ufficiale israeliano delle vittime dell’olocausto fondato nel 1953, riconoscimento per i non ebrei che hanno rischiato la vita per salvare quella anche di un solo ebreo durante le persecuzioni naziste. Nella motivazione dello Yad Vashem si legge: «cattolico devoto, nel corso dell’occupazione tedesca in Italia ha fatto parte di una rete di salvataggio i cui leader sono stati il rabbino di Firenze Nathan Cassuto e l’arcivescovo della città cardinale Elia Angelo Dalla Costa.»
Il 16 maggio 2017, alla vigilia della partenza dell’undicesima tappa del Giro d’Italia, da Ponte a Ema a Bagno di Romagna, la squadra israeliana di ciclismo Cycling Academy fondata da Ron Baron ha organizzato una corsa con partenza dalla stessa Ponte a Ema fino ad Assisi, sullo stesso tragitto che ‘Ginettaccio’ percorse molte volte per aiutare gli ebrei perseguitati. Il 22 aprile 2018, il portavoce di Yad Vashem, Simmy Allen, conferma la notizia, anticipata dal sito “Pagine Ebraiche”, secondo la quale Gino Bartali ha ricevuto la nomina postuma a cittadino onorario di Israele, nel corso di una cerimonia tenutasi il 2 maggio dello stesso anno, due giorni prima della partenza del Giro d’Italia da Gerusalemme.