La poetessa di San Pietroburgo Ioulia Liakh ha scritto questa bellissima poesia, con dedica, all’Eroe Stefano Paolicchi. Sergente Maggiore nel 9º Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”, Stefano Paolicchi, caduto a Mogadiscio il 2 luglio 1993, insignito di Medaglia d’Oro al Valore Militare alla Memoria. Stefano Paolicchi ha compiuto atti di straordinario e generoso coraggio, che hanno comportato il consapevole sacrificio di se stesso allo scopo di difendere la Patria, travolto da un nemico feroce e spietato per salvare la civiltà, la libertà e tutta l’umanità.

Il volto di una Madre
Mamma italiana di un Eroe,
Cosa graffia la tua anima?
Vincenzina la musica del Dolore
Suona sul tuo volto fermo.
Son diretti verso l’ alto gli aerei,
Verso il basso-le bombe.
La seta delle bandiere sventola nel vento,
Da qualche parte si frantuma il vetro
E c’è sudore…
Abbiamo dimenticato le lezioni del passato,
La Ragione e il pudore,
La fronte di Vicenzina col suo dolore,
Il cuore della Madre è un monolito.
Ioulia Liakh
Dedicata alle Madri dei Soldati, alla Signora Vincenzina, madre dell’Eroe Stefano Paolicchi, Medaglia d’Oro al Valore Militare alla Memoria.
Medaglia d’Oro al Valore Militare. Motivazione: “Incursore paracadutista, inquadrato nel contingente italiano inviato in Somalia nell’ambito dell’operazione umanitaria voluta dalle Nazioni Unite, partecipava con il proprio distaccamento operativo al rastrellamento di un quartiere di Mogadiscio. Nel corso dei successivi combattimenti, proditoriamente provocati da miliziani somali, non esitava ad affrontare d’iniziativa e con lucida determinazione, una postazione di mitragliatrice che sparava su una colonna di mezzi italiani. Incurante della propria incolumità si portava a distanza d’assalto con grande coraggio e spiccata perizia operativa, neutralizzava una coppia di tiratori che gli sbarrava la strada e durante l’ultimo sbalzo veniva colpito da una raffica al petto. Nonostante la ferita, con un ultimo estremo sforzo riusciva a lanciare una granata sulla postazione della mitragliatrice costringendola al silenzio. Pur conscio della gravità delle sue condizioni, continuava ad incitare i suoi uomini, perdendo conoscenza nel vano tentativo di rialzarsi per proseguire nell’azione. Soccorso e sgomberato, decedeva all’ospedale di Mogadiscio. Fulgido esempio di elevate virtú militari, indomito valore, generosità e ardimento sublimate dal supremo sacrificio”. Mogadiscio, 2 luglio 1993