
Giovanni Pardi. A proposito di cicli economici. Come una luce improvvisa in una notte di tempesta ecco apparire il giovane Nikolaj Dmitrievič Kondrat’ev, economista di spicco nella Russia di Stalin, chiamato a indicare al suo Paese la via giusta per affrontare la Grande Crisi aperta nel 1929 dal crollo di Wall Street.
E il nostro eroe si mise a studiare le grandi crisi precedenti in Europa, rilevando come, dopo la Rivoluzione industriale, le crisi che prima erano crisi di mancanza – carestie, epidemie, gravi cataclismi – dalla meta’ dell’ 800 in poi erano divenute crisi di sovrapproduzione: tutti producevano acciaio, tutti vendevano eccedenze agricole, e così via, finche’ il tutto sfociava in guerre prima commerciali, poi in guerre vere e proprie, che stabilivano le quote di mercato, e quindi un equilibrio chiamato pace. Ma con una particolarita’: alla fine delle crisi tutti – si fa’ naturalmente per dire di un consumo largamente maggioritario – possedevano i beni che erano stati oggetto della crisi precedente: negli anni ’30 l’automobile ,e altri benic.d. “ maturi “ cioe’ a prezzi calanti ed in grandi quantità. Quindi non sarebbe stato vero l’assunto marxista del progressivo impoverimento delle classi lavoratrici – operai, contadini, artigiani – ma un loro attestarsi nel possesso di beni nuovi, l’automobile, appunto, la radio, il telefono, cibo in quantità – . Certo aumentano le distanze sociali , ma il “ minimo garantito “ era piu’ elevato di prima della crisi e l’economia si rilanciava alla ricerca di nuovi prodotti di largo consumo : oggi “ tutti “ possiedono piu’ TV, una o piu’ automobili, cellulari a sfare, un viaggio in crociera e quant’altro. Ciò non elimina certo le povertà che però sono sempre piu’ relative e non “ assolute” come previsto da Carlo Marx . Questo vale certamente per i c.d. Paesi ricchi o industrializzati, ma si ripercuote anche sulle economie marginali, dove, seppur con ritardo, si riverberano i benefici delle sovrapproduzioni delle economie più avanzate.

La tesi finale di Kondatrieff avrebbe suggerito a Stalin di non aspettare processi rivoluzionari provocati da crisi economiche, ma semmai, convertire l’economia sovietica verso i beni di consumo così da realizzare un equilibrio tra Industria pesante e benessere dei lavoratori, condizione di stabilità basata sul consenso e non solo su di un rigido sistema autoritario. E’ difficile immaginare la Storia europea e mondiale se negli anni ‘30 si fosse verificato nell’Unione Sovietica quello che accadde e solo parzialme nte solo a partire dagli anni ’60: cioè una timida ma progressiva apertura verso i consumi individuali con una contemporanea rivoluzione industriale capace di fornire i beni di consumo ai cittadini. Fatto sta che ciò non accadde, non solo, ma a farne le spese non furono solo gli operai e i contadini russi, ma lo stesso povero Kondatrieff, letteralmente “sparito“ nell’inferno dell purghe staliniane che decapitarono l’ Armata Rossa a partire dal suo capo indiscusso, il Maresciallo Tukacewski e i nove decimi dei suoi vertici. Nikolaj Dmitrievič Kondrat’ev. nasce il 4 marzo 1892 a Kostroma, provincia a nord di Mosca Studente in Economia all’Università di san Pietroburgo ha come docenti Danileski e Baranoski. Milita nel Partito Social rivoluzionario e il suo primo lavoro riguarda l’economia agricola e il problema dei rifornimenti alimentari.
Nell’ ottobre dei 1917 partecipa per pochi giorni al Governo Kerenski e dopo la Rivoluzione continua l’attività accademica con particolare riferimento ai problemi dell’agricoltura e allo studio delle congiunture economiche, studi che sfoceranno nel 1923 nel primo lavoro sui lunghi cicli economici. Aveva fondato nel 1920 l’Istituto della Congiuntura a Mosca che nel 1923 raggiunse il cospicuo numero di 51 ricercatori. Nel 1925 visita gli Stati Uniti e il Canada, oltre all’Inghilterra e la Germania prendendo contatti con gli ambienti universitari di questi Paesi. Quando scoppia la crisi del 1929, i suoi studi si concentrano sulle “crisi cicliche“ evidenziando che, con la rivoluzione industriale, sono tutte crisi. Di sovraproduzione che si risolvono con la ricerca di nuovi prodotti che rilancino la produzione industriale. Tale tesi contrasta con l’assunto marxista del progressivo impoverimento delle masse, che, al termine di un ciclo economico, si trovano comunque in possesso dei “beni maturi“ ?
Con ad esempio automobile, cellulare, tv color, abiti a poco prezzo, etc. Finisce nella lista nera di Stalin e nel 1930 è accusato di cospirazione politica, con una condanna a otto anni, poi nel 1938, durante la “grande purga” contro tutti gli oppositori di Stalin, subisce un nuovo processo per cospirazione e fucilato il giorno stesso della sentenza in data 17 settembre 1938.