Dopo l’esordio di “Ritual – Una storia psicomagica”, nel cui cast figurava il noto regista e scrittore cileno Alejandro Jodorowsky, i registi Luca Immesi e Giulia Brazzale mettono in scena al cinema il loro secondo lungometraggio dal titolo “Le guerre horrende”.
Il film, il cui titolo prende spunto da una frase di Machiavelli che per “horrende” intendeva grandi, straordinarie, è una favola nera di forte ispirazione teatrale liberamente tratta dall’omonima pièce di Pino Costalunga.
“Nell’anniversario dei cento anni dalla fine della Grande Guerra – dichiarano gli autori – ci sembrava doverosa una riflessione sul conflitto, specialmente in questo momento storico pieno di violenza, caos e atmosfera da fine del mondo. La comunità scientifica, non a caso, accosta quest’epoca presente ai momenti più bui della Guerra Fredda. Il Bulletin of atomic scientists, dal 1947, a seconda della situazione mondiale, posiziona una simbolica lancetta più o meno vicino alla mezzanotte, metafora dell’Apocalisse. Ebbene nel 2018 questa lancetta è arrivata a due minuti allo scoccare della mezzanotte. Non accadeva dal 1953, quando si credeva inevitabile un olocausto nucleare tra Stati Uniti e Unione Sovietica”.
