Mag.Ma il nuovo libro di poesie di Matteo Maggiani

Memoria dell’antico, voci del presente nella poesia di Matteo Maggiani come scrive Mariella Menchelli Paolini docente in lettere antiche presso l’Università di Pisa. Un ritratto del poeta nasce vivido dalla sua poesia, intrisa di immagini antiche del mondo poetico, e permeata del sentimento del presente.

Una memoria antica, di poesia lontana. Un peregrinare dell’io poetico che richiama l’antico eterno vagare di un Ulisse moderno…. ha camminato sul ciglio di una torre a strapiombo sul mare verde intorno per giungere la meta prima di altri (Fiori sporchi), cosapevole del ruggito del mare (Grande anima buia).

Poesia profonda, nata dopo lunga sedimentazione e dunque non occasionale. Nelle parole di Anna Magnavacca Vicepresidente del Cenacolo Letterario R. Micheloni di Aulla. Poesia vissuta, amata e qualche volta odiata. La voce del poeta si fa “alta” e trasmette emozioni che spaziano “oltre le righe” della lettura stessa. Elementi radicali nella poetica di Matteo Maggiani sono il senso della vita “…in quel libro che mi hai regalato ho ritrovato un viso dimenticato…” (da Carbonio nascosto); “…mia gioia, mia luce, mia stella guida/….lasciami ascoltare il tuo respiro…” (da Aurora);  della morte, dell’amore “…ho iniziato a morire quando tu hai detto che saresti andata via…” (da Resurrezione); dell’attesa, della mancanza “… al pensiero di tante piccole sciocchezze/ o se le rimpiangerò, come fossero piccole pepite d’oro…” (da il cercatore d’oro); della solitudine “…le mie lunghe serate solitarie…” (da incipit musicae). Ricorre in alcune poesie il concetto di “un qualcosa che imputridisce” “..tappeto di uova marce…” (da Fiori sporchi). Il “marcire” di qualcosa fa pensare al “tempo”, alla capacità di Kronos di cambiare gli accadimenti, deteriorare persone e cose. Il poeta sente questo “sfacelo” e l’impossibilità pratica di porvi rimedio.

Nella poetica di Maggiani è presente anche l’ironia (Da te a me) un qualcosa di sottile che nel lettore entra sottopelle; “…Devo dire in effetti che sei una bella signore,/ ma il fascino tuo termina appena dici una parola…” (da Ode di metallo).

C’è sempre la continua ricerca di una scrittura plastica, mobile e musicale. E attraverso questi elementi c’è l’interriorizzazione, da parte del poeta, della realtà esterna per decifrarla e lasciare fluire immagini e sentimenti del “magma” del mondo.

Elios
Editoria - Arte - Spettacolo
info@elioseditoriale.org