Nyamaa Lkhagvajav racconta la Mongolia

Angela Ruffino
Foto di Angela Ruffino

Nyamaa Lkhagvajav, rappresentante dell’Associazione Mongolia-Italia ha raccontato il Paese ai giovani di Saluzzo e racconta della’ una comunità italo-mongola che si occupa degli studenti del college della Mongolia negli studenti di Saluco City College.

Alcune classi del biennio del liceo “Bodoni” di Saluzzo (Cuneo) hanno preso parte ad un’assemblea di istituto sulla Mongolia: una preziosa occasione, per noi studenti, per conoscere una civiltà assai diversa dalla nostra tramite la testimonianza diretta della rappresentante mongola dell’associazione Mongolia-Italia, l’ing. Nyamaa L. Dopo una breve introduzione del preside, il dott. Gabriele Badano, sindaco di Plodio, un paese dell’entroterra ligure raffigurante un punto di incontro tra la Mongolia e l’Italia, ha presentato la sua concittadina Angela Ruffino, che ha presentato un documentario sui monasteri, laghi, monti, steppe, il Black Canyon, il deserto del Gobi, il territorio degli Uomini-Renna, la luna e l’orizzonte.

Nyamaa ha raccontato che la Mongolia è molto diverso dall’Italia, innanzitutto per grandezza: il suo territorio è infatti grande circa 5 volte quello del nostro Paese e conta 3 milioni di abitanti e 80 milioni capi di bestiame come pecore, capre, mucche, cammelli e cavalli.

Foto di Angela Ruffino
Foto di Angela Ruffino

Nel corso del confronto si è toccato l’argomento del clima: freddo, caratterizzato da aria secca, con lo 0% di umidità a un’altitudine media pari a 1300 mt; il paesaggio è dominato da steppe, montagne anche di 5000 metri, fiumi, laghi e pochissime cittadine assai distanziate da loro, come la capitale Ulan Bator. In essa vivono il 50% degli abitanti della Mongolia ed è conosciuta come la più fredda capitale al mondo. L’intervento è proseguito sul tema  dell’Impero dei Mongoli da Attila a Gengis Khan, il nomadismo, il quale viene facilitato dall’uso della “gher” (una piccola casa essenziale smontabile in 15 minuti e ricostruibile in 30), e la pastorizia; particolarmente importanti sono il tiro con l’arco, le corse dei cavalli (dedicate esclusivamente ai bambini e alle bambine) e la lotta (simile a quella greco-romana).

Da ultimo un riferimento molto  interessante al “Capodanno mongolo”, ovvero una manifestazione nella quale si festeggia la nascita del sole, della nuova vita, la sola occasione in cui le famiglie si ricongiungono e i giovani rendono omaggio ai più anziani con una sciarpa blu (gesto che avviene anche con i visitatori). Invitiamo i lettori ad approfondire l’argomento su CuneoCronaca.

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