Sono passati cent’anni da quando Pablo Picasso si innamorò dei Balletti Russi. Sarà inaugurata tra pochi giorni – mercoledì 21 settembre – una mostra alle Scuderie del Quirinale, intitolata Pablo Picasso: tra Cubismo e Neoclassicismo: 1915-1925, che permetterà di ammirare alcuni capolavori dell’artista spagnolo e ricordare l’importante contributo che diede alla scenografia teatrale.
Durante un viaggio in Italia assieme a Stravinsky, grazie al suggerimento del poeta francese Jean Cocteau, Picasso conobbe Jergej Djagilev, il fondatore della famosa compagnia russa di danza classica. Picasso, 35enne, aveva appena perso inaspettatamente una donna amata, Eva Gouel: cittadino spagnolo, non aveva obblighi militari; per questo decise di fuggire dall’atmosfera opprimente di Parigi durante la guerra. Il balletto russo aveva il quartier generale a Roma, all’Hotel de Russie. E’ lì che Picasso ritrasse danzatrici della compagnia, come Lydia Lopokova che, dopo qualche anno, sposò l’economista John Maynard Keynes. In quel gruppo internazionale di celebrità, il pittore corteggiò Olga Khokhlova, prima ballerina dei Balletti e sua prima moglie.
L’esposizione, curata da Olivier Berggruen, membro del comitato scientifico del Musée Picasso di Parigi e proprietario dell’omonimo museo, comprende un centinaio di opere: dal Ritratto di Olga in poltrona a quello di Paul, il loro figlio, vestito da Arlecchino; da L’italiana alla natura morta Chitarra, bottiglia, frutta, piatto e bicchiere su tavola; da Il Flauto di Pan alle Due donne che corrono sulla spiaggia.
Per la prima volta nella Capitale sarà mostrato il sipario realizzato per il balletto Parade e per la compagnia di Djagilev: una tela molto grande, lunga 17 metri e alta 10, di solito conservata al Centre Pompidou e già esposta in Italia nel 1998, in occasione della mostra Picasso 1917-1924 a Venezia, a Palazzo Grassi. Viste le notevoli dimensioni, l’opera non si troverà alle Scuderie, ma nel vicino Palazzo Barberini, sotto le volte della grande sala affrescata da Pietro da Cortona con il Trionfo della Divina Provvidenza (1632). “Una grande occasione – spiega il curatore Berggruen – per mettere a confronto la modernità di Picasso con il grande Seicento italiano”. Parade, rappresentato a Parigi, nacque dalla collaborazione di quattro grandi personalità: Picasso disegnò scenari e costumi, Erik Satie si occupò delle musiche, Jean Cocteau scrisse il testo e Leonide Massine curò le coreografie.
La mostra approfondirà la produzione dell’artista immediatamente successiva all’esperienza italiana, documentando l’impatto a lungo termine di questo viaggio sulla sua formazione: dalle suggestioni neoclassiche ispirate alla scultura antica, alla cultura russa, fino alla scoperta della pittura parietale di Pompei. “Lavorare a un allestimento teatrale – continua Berggruen – diede l’opportunità a Picasso di sviluppare alcune delle sue idee cubiste, come la nozione di costruzione e assemblaggio”. La mostra delle Scuderie rientra nel progetto Picasso-Mediterranée avviato nel 2015 dal Musée Picasso di Parigi e dal suo presidente Laurent Le Bon.
Info e orario
- Dal 22/09/2017 al 21/01/2018. Da domenica a giovedì dalle 10.00 alle 20.00, venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30. L’ingresso è consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura.