A Roma, presso la sede della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale (SIOI) si è tenuta la presentazione dell’edizione italiana del libro dell’ex primo ministro e dell’ex ministro degli esteri russo Evgenij Primakov “Un mondo senza la Russia? Le conseguenze della miopia politica” (Pacini Editore, 2018).
Con la fine della Guerra Fredda, il sistema delle relazioni internazionali parve destinato ad un definitivo assetto unipolare dominato dagli Stati Uniti, con una Russia ormai incapace di mantenere il ruolo di superpotenza globale e, forse, persino di preservare la propria integrità statuale.
Dopo alcuni anni, però, la situazione è mutata e Mosca è progressivamente tornata a giocare un ruolo da protagonista sull’arena mondiale.
Il presente volume rappresenta una rara occasione per il lettore italiano di conoscere il punto di vista russo su alcune delle maggiori questioni della politica internazionale e con innumerevoli riferimenti alle vicende interne della Federazione. Dalla crisi in Kosovo alla guerra in Iraq del 2003, dalla minaccia dell’integralismo islamico ai non semplici rapporti fra Mosca e Washington fino al conflitto arabo-israeliano, le attente analisi di Primakov costituiscono un contributo di indubbio interesse. «Sono convinto che la Russia sia lungi dall’idea di affermare il proprio ruolo nel mondo attraverso lo scontro con tutti e sbagliano quei politici occidentali che agiscono sulla base di tale visione. In ogni caso la fretta di quanti hanno cancellato la Russia dalla lista delle superpotenze, sottovalutandone la forza e le prospettive di sviluppo è stata frutto di incredibile miopia politica. La Russia rimane, anche dopo lo scioglimento dell’URSS, il Paese più esteso della Terra, nel suo sottosuolo si trova circa il 50% di tutte le risorse naturali del pianeta e, oltre a ciò, possiede uno straordinario potenziale intellettuale.»Evgenij Primakov. Prossimamente il volume verrà presentato a Villa Bertelli di Forte dei Marmi. Amplius clicca qui.