Vagli e il nastro di S. Giorgio

Vagli ha scoperto il Nastro di San Giorgio. Una delle più alte onoreficenze della Federazione Russa. Oggi molto presente nelle manifestazioni in onore della Festa della Vittoria.                             Angelo Sinisi, vicepresidente dell’Associazione Liguria-Russia della Spezia ha portato a Vagli questo omaggio. Ha illustrato la storia e il significato di questo nastro evocativo di una grande tradizione. Oggi di grande attualità in tutta la Federazione russa.

Da qui la necessità di spiegare ai lettori la storia di questa onoreficenza così cara al Popolo russo. L’Ordine Imperiale di San Giorgio venne fondato nell’ambito dell’Impero Russo il 26 novembre 1769 dalla Zarina Caterina II di Russia, un anno dopo l’inizio della guerra russo-turca del 1768-74. Esso rappresentò un unicum per il periodo in cui venne creato perché per la prima volta in Russia veniva creato un ordine con più gradi e destinato esclusivamente per le eccellenze nelle imprese militari sulla scorta di altri ordini sorti in Europa presso altre monarchie.

Il nastro di San Giorgio.

IL primo  regolamento prevedeva che le concessioni venissero fatte a quei “figli fedeli della patria che si fossero distinti con zelo e lucentezza di coraggio” e che al IV grado fossero ammessi come minimo coloro “che, ufficiali, avessero prestato servizio lodevole all’estero in almeno 18 campagne militari”. Nel 1807 venne istituita in aggiunta una medaglia in argento per i ranghi inferiori i cui insigniti ottennero il titolo onorifico di “militare di San Giorgio”. Il numero di concessioni è da sempre illimitato. Nel 1833 lo statuto dell’Ordine venne rivisto e venne realizzata una descrizione accurata delle norme per accedere ai vari ranghi dell’onorificenza. Oltre all’aggiunta della partecipazione ad almeno una battaglia per l’assegnazione del IV grado.

Poiché San Giorgio inoltre era un santo della tradizione cristiana e l’esercito russo prevedeva anche il reclutamento di persone non di religione ortodossa, per costoro la decorazione che riportava sul diritto l’immagine di San Giorgio a cavallo nell’atto di uccidere il drago, venne sostituita dall’aquila bicipite russa recante lo stemma di stato. Il primo esemplare di questa onorificenza venne concesso dallo zar Nivola I il 29 agosto 1844 durante la guerra del Caucaso e concessa al maggiore Jami-bey Kaytahsky.

Il nastro di San Giorgio e il diritto di nobiltà.

Dal 1845 venne esteso all’Ordine di San Giorgio il diritto di nobiltà ereditaria dal IV grado. Diritto presente anche negli altri ordini russi ma solo nel caso della I classe. A partire dal 1849 inoltre i nomi di tutti i cavalieri di San Giorgio vennero inscritti su tavole di marmo nella Sala di San Giorgio del palazzo del Cremlino a Mosca.

Il 15 maggio 1855 venne abrogato il decreto di assegnazione dell’Ordine di San Giorgio di IV classe per anzianità di servizio con la sostituzione dello stesso con la IV classe dell’Ordine di S. Valdimiro. Venne inoltre stabilito che l’insignito di un grado superiore dell’Ordine di San Giorgio dovesse restituire allo stato la decorazione precedente all’attuale.

Soppresso con la rivoluzioe russa del 1917. Nel 1943 il governo comunista russo stabilì la fondazione dell’Ordine della Gloria. Si modellava su questo stesso ordine. Come meriti di concessione e che rappresentava la più alta onorificenza militare del governo sovietico post-bellico. Venne inoltre recuperato il medesimo nastro dell’Ordine Imperiale di San Giorgio. Con il crollo dell’URSS e la fondazione della Federazione Russa, l’Ordine Imperiale di San Giorgio venne ristabilito il 2 marzo 1994 con il nome di Ordine di San Giorgio. Regolato con un decreto dell’8 agosto del 2000. A tutt’oggi continua ad essere conferito dallo Stato Russo.

Il nastro di San Giorgio a Vagli.

L’onorificenza era dispensata ai militari che compivano particolari atti di eroismo. In epoca post sovietica l’onorificenza fu nuovamente istituita dal 1992 e viene assegnata :”… a soldati, marinai, sergenti, sottufficiali, ufficiali e per azioni lodevoli in battaglia nella difesa della Patria, così come distinzione in battaglia sul territorio di altri Stati, nel mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale con le istanze riconosciute di coraggio, dedizione e abilità militare.”

Nel 2005, così come negli anni successivi, il nastro di San Giorgio vuole  invece ricordare  la vittoria sul nazismo. Nel 2010 tutti i partecipanti della tradizionale parata militare della vittoria, che si tiene ogni anno sulla piazza rossa il 9 maggio, portavano sull’uniforme il nastro Nero e Arancione. Oggi il nastro di San Giorgio è ricomparso sulle uniformi degli uomini filo russi dell’est dell’Ucraina. Il significato del Nastro di San Giorgio è chiaro. Secondo i russofoni oggi questi soldati, questi attivisti, questi “uomini in verde” combattono nuovamente contro il nazismo. Nazismo che secondo la retorica di Mosca mira a prendere il controllo di tutta l’Ucraina.

Il nastro di San Giorgio nuovamente protagonista.

Quest’anno, a Mosca, il nastro di San Giorgio potrebbe tornare protagonista delle celebrazioni della vittoria della seconda guerra mondiale da parte della Russia. Potrebbe essere portato come simbolo da civili e militari in occasione dell’anniversario del 9 maggio. Il nastro di San Giorgio potrebbe unire. Idealmente e non solo. I miliziani presenti nell’est dell’Ucraina e le truppe russe ammassate a circa trenta chilometri dal confine russo-ucraino. Se le truppe Russe saranno chiamate a sostenere gli indipendentisti. Non sarà il tricolore Russo ad unire gli uomini in verde dell’Est dell’Ucraina alle truppe regolari della Federazione Russa. Saranno i colori Nero e Arancione del Nastro di San Giorgio.

Foto di copetina. Angelo Sinisi e Spartaco Bagnone con il nastro di S. Giorgio, Irina Sokolova. Nelle foto esempi di Nastri di S.Giorgio e Angelo Sinisi,  l’adetto militare dell’Ambasciata russa e Vinicio Ceccarini.

Elios
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