
La sicurezza dell’offerta. Dopo la crisi del 2009, la sicurezza dell’offerta resta al centro dell’attenzione dei mezzi di informazione in materia di mercato del gas. Tuttavia la sicurezza dell’offerta di gas in Europa è molto cresciuta da allora: Aumento della capacità di stoccaggio (+24% between 2009 and 2016) e rigassificazione (+64% between 2009 and 2016). Maggiore funzionalità delle interconnessioni tra mercati europei grazie all’integrazione dei mercati e alle possibilità di inversione dei flussi. Ristagno della domanda (-34 Bcm, o -7%), più che compensato da quello della produzione interna (-54 Bcm).
Lo sviluppo della domanda. Nel passato, il mercato del gas era sostenuto da contratti a lungo termine, che garantivano sicurezza dell’offerta, ma anche della domanda per i fornitori. Oggi il mercato è sempre più imperniato su transazioni di medio e breve termine. In passato la domanda cresceva rapidamente (+50% tra 1990 e 2005). Oggi le prospettive sono incerte: Fonti rinnovabili e efficienza energetica in forte sviluppo. Carbone in declino ma ancora forte. Nuovi mercati (settore dei trasporti) difficili.
L’assetto del mercato europeo: aspetti critici. Ampia condivisione degli obiettivi di politica ambientale (riduzione CO2 e altri gas di serra). Difficoltà politica ad accettare i differenziali di prezzo. Nei prossimi anni molti contratti storici spireranno senza rinnovo, provocando ulteriori crescite dei differenziali. Difficile fusione dei mercati su base volontaria, per l’opposizione di chi già gode di prezzi bassi. Tuttavia, molti sostengono la necessità di procedere a maggiore integrazione dei mercati.

Il mercato del gas di domani. Industria del gas al contrattacco sull’ambiente. Gas rinnovabile (biogas ecc.) già al 4%, con potenziale crescita fino al 12-14% delle forniture europee, ma costi elevati. Decarbonizzazione alla fonte (filiera idrogeno) la grande opportunità dei produttori, con formidabili sfide tecniche ed economiche.
In ogni caso, la domanda di importazioni dovrebbe salire per compensare il calo della produzione. L’Europa rimane refrattaria a sviluppare il gas non convenzionale (shale). Il GNL porrà un tetto ai prezzi, ma non è un’alternativa agli attuali fornitori.
Evoluzione del modello di mercato non ancora definite, ma le proposte convergono su: Riduzione delle tariffe di trasporto all’interno dell’Europa ai soli costi variabili. Recupero dei costi di trasporto attraverso una tariffa comune
esterna e/o a carico dei client finali. Incentivare le vendite sui mercati spot per potenziare la liquidità. La proposta italiana di «corridoio della liquidità» viene generalizzata.
Il nuovo modello di mercato: difficoltà attuative. La fusione completa dei mercati UE è molto difficile: Occorre stabilire un fondo di compensazione da 2-3 miliardi annui, politicamente assai difficile. I paesi a prezzi bassi si opporranno per il timore che i loro prezzi aumentino (per il principio dei vasi comunicanti).
Nuovo mercato: quale impatto su produttori e consumatori. La fusione completa dei mercati UE non danneggia i produttori: In un mercato unico, la formazione e il funzionamento dei cartelli è più facile, grazie alla maggiore trasparenza. Difficile per singoli paesi e imprese ottenere condizioni più favorevoli. Vantaggi per alcuni paesi potrebbero essere «pagati» da altri. Le opportunità di cooperazione industriale tra produttori e consumatori saranno più importanti dei vantaggi commerciali.
Conclusioni. Il vecchio mondo dei mercati separati e dei contratti a lungo termine è finito. L’unificazione completa dei mercati è difficile, e non favorisce necessariamente i paesi consumatori. La competitività nei confronti dell’energia rinnovabile e del carbone è essenziale. GNL e gas rinnovabile avranno un ruolo limitato. Lo sviluppo di infrastrutture nuove deve essere improntato a criteri di efficienza. Nel lungo termine, il gas decarbonizzato è la grande speranza dei produttori nel futuro, con la partecipazione della tecnologia dei paesi consumatori.
Sergio Ascari Senior Advisor di REF-E in occasione del forum “Italia Russia – Oltre le sanzioni per una nuova cooperazione” che si è tenuto in data 16 maggio in Milano, ha proposto un quadro ricostruttivo particolarmente interessante del problema del mercato del gas e della sua regolamentazioni. A supporto dell’intervento ha proposto una serie di diapositive, che gentilmente ha inviato alla nostra Redazione e che proponiamo all’attenzione dei lettori.
Consulente Senior di REF-E per l’analisi e la modellizzazione del mercato europeo del gas e della sua regolamentazione (dal 2009).Ha partecipato a numerosi progetti per conto della Commissione europea, gli organismi di regolamentazione e le imprese del settore energetico, relativamente allo sviluppo e all’attuazione di vari aspetti della regolamentazione del mercato europeo del gas (Domanda, gestione della congestione, bilanciamento, tariffe e prezzi,la sicurezza dell’approvvigionamento, modello di mercato, nuove infrastrutture, organizzazione industriale).
Esperto nella sezione regolamentare del Segretariato della Comunità energetica a Vienna (2007-9), concentrandosi sul mercato del gas dei Balcani occidentali. Consigliere per il gas e istruttore della Florence School of Regulation (dal 2006). Ha partecipato allo sviluppo del Gas Target Model integrato dell’Unione europea mercato del gas (dal 2011). Dal 2002 ha lavorato per la promozione e l’armonizzazione della regolamentazione in campo energetico e la formazione dei regolatori dell’energia in Repubblica Ceca, Lituania, Turchia, Portogallo, Ucraina, Egitto, Israele e altri paesi.
Responsabile della regolamentazione economica del gas, del nucleo ambiente e della cooperazione internazionale per l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (1997-2006). Ha lavorato negli anni 1990 sulla valutazione dei costi esterni della generazione dell’energia elettrica, anche per conto della Commissione europea. Assegnista di Ricerca, direttore di ricerca e docente di Economia dell’Energia e dell’ambiente, presso l’Istituto di Economia dell’energia (IEFE) presso l’Università Bocconi, Milano (1982-94), e l’Università di Pavia (1994-97). Si è laureato in Economia e Commercio all’Università di Pavia nel 1982; laurea specialistica (Economia pubblica), Università di York, 1985.