Cgi, Askanews. Mosca, 3 ott. (askanews) – “La Russia continua ad essere un mercato su cui puntiamo”. Parola di Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale di Enel in un’intervista ad Askanews. “La Russia consuma un sacco di elettricità: è quarta sul mercato mondiale dell’elettricità” continua il top manager che oggi in un gruppo molto ristretto di dirigenti parlerà al presidente russo Vladimir Putin “dell’evoluzione energetica che è in corso nel mondo”. E Starace sarà l’unico italiano oggi, a meno di tre settimane dal viaggio in Russia del nostro presidente del Consiglio Giuseppe Conte, previsto il 24 ottobre.
Putin incontra i Ceo di Shell, Total, Saudi Aramco, Fortum ed Enel, appunto. A Mosca. Al forum internazionale “Settimana dell’Energia russa” che si tiene presso il Maneggio degli zar. L’evento non ha una lunghissima storia: la prima edizione si è svolta l’anno scorso, ma è già un importantissimo appuntamento sull’efficienza energetica in Russia e all’estero. E il colosso italiano dell’elettricità ha qualcosa da dire. “Tra l’altro – continua Starace – ogni anno l’Agenzia Internazionale per l’Energia manda quello che loro chiamano World Energy Outlook: la loro visione per l’anno prossimo, e ogni anno c’è un tema. Quest’anno è l’elettrificazione. Il mondo ha una domanda energetica che cresce a un certo ritmo, ma la domanda di elettricità cresce a un ritmo doppio. Quindi si spostano i consumi energetici sull’elettricità, a scapito di altre fonti energetiche, perché la tecnologia la rende più disponibile, più accessibile, più facilmente utilizzabile. E a noi, che ci occupiamo di energia, piace un sacco tutto ciò”.
Starace farà inoltre notare a Mosca, città in piena espansione, “quanto si può usare l’elettricità in altri ambiti economici, come il trasporto urbano, trasporti su gomma, riscaldamento, rinfrescamento, processi industriali. Tutte queste cose possono essere elettrificate, pensando poi che la stessa elettricità, può essere decarbonizzata e quindi resa più pulita. Quindi altre attività possono essere decarbonizzate. Questo è un trend. La Russia può anche non seguirlo subito. Può farlo un po’ più tardi”.
Di certo Enel rappresenta una compagnia che su questo mercato ha ancora molto da dire. “Noi siamo rimasti il numero uno o numero due dal punto di vista dell’elettricità” aggiunge il top manager. “E siamo rimasti molto grandi in confronto a tutti gli altri. Quindi la nostra posizione in Russia è rimasta molto forte dal punto di vista dell’elettricità. Abbiamo ancora poco meno di 10.000 MW, abbiamo iniziato una crescita sulle rinnovabili, altri l’hanno imboccata, e altri no: noi ci abbiamo creduto e abbiamo continuato a investire. Ci siamo trovati bene”.
Il tempo è passato anche rispetto ai primi investimenti di Enel che nella prima decade del nuovo millennio era, come impresa, il maggiore investitore straniero in Russia. Rispetto a 11 anni fa molta acqua è passata sotto i ponti. “C’è stata una crisi pazzesca quindi tutto sommato la Russia ha tenuto bene. Siamo contenti di essere rimasti dove siamo. Tutti gli anni noi facciamo un esercizio in tutti Paesi dove siamo presenti: guardiamo gli asset che abbiamo, e valutiamo se sono da tenere, da cambiare, ci dobbiamo mettere qualcosa di nuovo, dobbiamo togliere qualcosa che non serve più? Questo lo facciamo in Italia, in Spagna, in Cile e anche in Russia. In Russia abbiamo detto ci mancano le rinnovabili. E adesso ci sono. Perché abbiamo vinto delle gare. Ci sono degli impianti a carbone che forse per noi non hanno più valore come una volta. Vediamo se a qualcuno possono interessare. C’è un cambiamento di pelle dappertutto. È un processo che ogni anno si ripete”.
Enel attende inoltre il “decreto che dovrebbe uscire sulla modernizzazione degli impianti: valuteremo alla luce di questo, quali strumenti vengono messi a disposizione degli investitori. Comunque abbiamo dei piani di investimento per ammodernare le centrali che ci teniamo. Ormai sappiamo che è questione di qualche settimana. Da lì in avanti partirà un piano”.