Senatrice Pucciarelli, dopo la sua elezione a Presidente della Commissione Diritti Umani del Senato il suo primo pensiero, una volta eletta, lo ha rivolto ad Asia Bibi e ai cristiani perseguitati. Non mi risulta che sia mai accaduto al momento dell’insediamento dei suoi predecessori. Questo non glielo so dire, può darsi che anche i miei predecessori abbiano rivolto l’attenzione ai cristiani perseguitati, del resto la Commissione è sempre stata presieduta da persone di alto profilo. Sicuramente io vorrei che la mia Presidenza segnasse una discontinuità con il passato riguardo ad un assunto fondamentale: dobbiamo dare spazio a tutte le minoranze perseguitate, non solamente a quelle che fanno clamore mediatico o vanno di moda. Purtroppo, sotto questo punto di vista, la persecuzione dei cristiani nel mondo è sempre stata un argomento demodé, perché è una tematica molto spinosa che inevitabilmente investe i rapporti interreligiosi con altre comunità confessionali. Il caso di Asia Bibi è emblematico.
Ecco, veniamo ad Asia Bibi… ci può dire qualcosa di nuovo? Non posso rivelare niente che già non sia di dominio pubblico, il caso è tristemente noto. Lo abbiamo trattato nella prima seduta della Commissione di mercoledì 20 Novembre,assieme ad una serie di temi da affrontare . Si sta lavorando a livello diplomatico ma il clima di tensione in Pakistan e il divieto di abbandonare il Paese, nonostante sia stata assolta, mettono Asia Bibi e la sua famiglia in grande pericolo. Posso dirle che molti paesi occidentali sono disposti a darle asilo politico, e che le amministrazioni di molte città italiane si sono già dichiarate disposte ad ospitarla.
Dunque possiamo sperare di vedere un giorno Asia Bibi in Italia? Possiamo e dobbiamo sperare di vederla il prima possibile al sicuro e libera di professare la sua fede. “Dove” ciò accadrà è fin dei conti secondario.
Senatrice, La ringrazio per il tempo che ci ha dedicato. Come sa noi siamo un giornale italo-russo, e spesso in Occidente la Russia è considerata un Paese dove i diritti umani non sono rispettati. Lo pensa anche lei? Sinceramente non ho alcun giudizio al riguardo, ma neanche pregiudizi. Se la tematica verrà affrontata in sede di Commissione sarà mia dovere favorire un dibattito corretto e trasparente, magari recandomi anche di persona nella Federazione Russa. A livello economico, commerciale e culturale la Russia è un partner strategico per l’Italia. Se emergeranno criticità sui diritti umani le faremo presenti in modo fermo e costruttivo nelle sedi opportune.