Nell’anniversario dei 50 anni dalla scomparsa di Tina Pica, il regista Daniele Ceccarini e Paola Settimini le hanno reso omaggio con un film-docuemtanrio che ripercorre la sua prolifica carriera e che ne delinea un ritratto di una figura carismatica, dal carattere forte e prorompente, con la battuta sagace, in grado di catturare lo spettatore con uno sguardo.
Un documentario dove di ride e ci si diverte rivivendo le battute intramontabili e le espressioni che l’hanno reso una vera icona della comicità, prima attrice italiana comica che “da caratterista” sia riuscita ad interpretare dei film da protagonista come La nonna Sabella di Risi, La sceriffa di Roberto Montero e Mia nonna poliziotto di Steno. Attraverso gli spezzoni dei film, immagini di repertorio che si alternano con le testimonianze di attori, critici e parenti il documentario è un viaggio negli anni d’oro del cinema italiano, gli attori e i registi che lo hanno reso memorabile uno dei più importanti al mondo. Le immagini poetiche della Napoli di oggi, ci portano in quel mondo dove Tina è cresciuta e si è affermata, è un tuffo nel passato come afferma il critico cinematografico Valerio Caprara “in quell’Italia rurale e semplice ormai lontana”. Ceccarini ha affermato in un’intervista per Newscinecittà: “È un’attrice unica, irripetibile, dalla voce e dalla camminata inconfondibili. È riuscita a trasformare quelli che potevano essere punti deboli in punti di forza che l’hanno resa insostituibile per tutti i grandi registi con cui ha lavorato. Era sufficiente una sua espressione per scatenare una risata, solo i grandi attori hanno questo talento. La sua grande scuola teatrale le permetteva di essere diretta, immediata e di arrivare al cuore dello spettatore allora come oggi. È uno di quei personaggi che ti regalano allegria, serenità”.
Il documentario racconta il rapporto di amore e odio con il grande Eduardo De Filippo, l’amicizia di una vita conVittorio De Sica e il rapporto professionale con Totò, gli aneddoti famigliari che i nipoti ricordano con simpatia e allegra spontaneità, soffermandosi poi per raccontare la Tina attrice da palcoscenico e grande interprete di cinema.
Le vicende legate alla storia della napoletanissima Tina Pica sono accompagnate e arricchite dalla musica di Egildo Simeone e Livio Bernardini, artisti per sincera vocazione che hanno saputo sfruttare, le doti quasi innate di un popolo il cui temperamento e la cui filosofia di vita sembrano sublimarsi nella poesia cantata.Tina Pica rappresenta la vocalità straordinaria di una lingua dai connotati intensi e spettacolari, la sua parlata ha regole precise fondate sul rafforzamento sintattico dove la pronuncia di vocali chiuse invece che aperte, o viceversa, l’arbitraria interpretazione di alcuni suoni assumono un insostituibile ritmo musicale. Nel documentario di Daniele Ceccarini e Paola Settimini, Egildo e Livio traducono musicalmente com i testi poetici di Livia Perna, la parlata napoletana e diventano la guida in un percorso fantastico. Il ritmo iniziale della Tarantina è inscindibile dalla focosa Caramella, dove tutto si muove al ritmo partenopeo.
Dorm addolcisce il finale del racconto di Tina Pica accompagnando lo spettatore come in un sogno. Tutto questo sembra nascere da una vocazione, in realtà è frutto di un attento lavoro, che amplia tra il pittoresco e il popolare il personaggio dell’attrice. Dorm rispecchia rispecchia il complesso e articolato paesaggio sonoro partenopeo e le sue stratificazioni sociali. La musica è partecipe di questo mondo con ricchezza di sfumature e di riferimenti, ascoltarla ravviva e diventa indispensabile nel racconto. Per saperne di più: NewsCinecitta – CinemaItaliano – AlessandriaNews
