Tonino Delli Colli, un grande da ricordare!

Tonino Delli Colli è stato un grande protagonista del cinema italiano.  E’ oggi importante ricordarlo. Per quest ragione, proponiamo ai nostri lettori l’iniziativa di crowfunding del figlio Stefano per ricordare il padre Tonino con la pubblicazione di un libro che sarà l’occasione per mantenere viva la memoria di un protagonista del nostro cinema.

Ciao a tutti, mi chiamo Stefano Delli Colli , sono giornalista e dalla mia nascita, nel 1952, ho vissuto nel cinema perché mio padre, Tonino (scomparso nel 2005), è stato un importante direttore della fotografia firmando film di grandi registi tra cui Pier Paolo Pasolini, Sergio Leone e Federico Fellini.

Quest’anno ricorrono gli 80 anni dalla nascita di Cinecittà e anche quelli della professione di mio padre, entrato negli “Studios” di via Tuscolana nel 1937 come semplice apprendista : per questo ho pensato di ricordare la sua carriera e, assieme, sottolineare l’importanza di quel cinema pioneristico che tanto ha offerto a quello odierno in termini di tecnica e passione. Ho scritto dunque il libro Tonino Delli Colli, mio padre. Tra cinema e ricordi, che ripercorre i passaggi più importanti della sua storia cinematografica nelle atmosfere e nei miei ricordi di vita famigliare, fino al 1997, data dell’Oscar de La vita è bella , dopo quasi 140 film e 60 anni del più “bel mestiere del mondo” , come amava spesso dire mio padre.

Il racconto è arricchito da oltre 100 foto di scena e personali (1941-2005) selezionate per la gran parte dall’immenso archivio paterno . Una carrellata di immagini della vita trascorsa sul set con registi, attori, assistenti, maestranze che lo hanno accompagnato in tanti anni. C’è poi una sezione di testimonianze alla quale hanno contribuito amici, colleghi, tecnici, registi, attori, costumisti e scenografi: Adolfo Bartoli, Roberto Benigni, Adriana Berselli, Nicoletta Braschi, Gabriella Caporicci, Pasquale Cuzzupoli, Laura Delli Colli, Roberto Faenza, Elda Ferri, Dante Ferretti, Giancarlo Giannini, Peppe Lanci, Raffaella Leone, Sergio Salvati, Stefania Sandrelli, Giuseppe Scaramuzza, Marco Sperduti , Carlo Tafani e Lina Wertmuller .

La prefazione è stata scritta da un suo grande collega, Vittorio Storaro.

Ad oggi il progetto, patrocinato dall’AIC (Associazione Italiana Autori della Cinematografia), non gode di sostegni economici di carattere istituzionale. L’editore Artdigiland ha accettato di partecipare al progetto e di sostenerlo, ma occorre coprire alcune spese. L’obiettivo di questo crowdfunding è quello di raccogliere fondi per pubblicare e distribuire il lavoro.

Per la presentazione del volume, l’intenzione dell’Autore e dell’Editore è di approfittare di più di una importante occasione ufficiale, entro la fine dell’anno e anche nel corso del 2018.

 

Vi ringrazio per l’attenzione, augurandomi di vedervi partecipare numerosi!

Per i più curiosi ecco il sommario:

Prefazione . Tu e noi… giovani apprendisti di Vittorio Storaro

Introduzione . Maestro, ci può raccontare qualcosa di lei?

Profumo di casa

Povero Totò

Cinecittà. La prima luce

Il neorealismo visto da fuori

Poveri ma belli e sorridenti

Fregene crocevia di incontri

Pasolini. Il carrello contro natura

La cella di Accattone

Il trucco della Magnani

Quel taxi, a Londra

Tra terrorismo e commedie. Monicelli

Quel primo “western all’italiana”

Sergio Leone e i colori del western

La luce del tempo. C’era una volta in America;

« Con Fellini mi divertivo »

La modestia della versatilità. Annaud, Ferreri, Polanski, Benigni

Viaggio a Los Angeles. L’ultimo premio, il più bello

“Motore,… si gira!”

Nelle foto: Amori di mezzo secolo di Pietro Germi (1953), Tonino con Alberto Sordi; Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini (1962), con Anna Magnani, foto di Angelo Novi; C’era una volta in America di Sergio Leone (1984), assieme a Leone, foto di Angelo Novi; Intervista di Federico Fellini (1987), con il regista, foto di Emilio Lari.

Si ringraziano la famiglia Novi ed Emilio Lari per la disponibilità ai fini dell’uso di questi materiali. Si coglie l’occasione per esprimere profonda riconoscenza a tutti i grandi fotografi di scena, non solo italiani, che hanno lavorato sul set con mio padre e che, assieme agli archivi fotografici, hanno contribuito con amicizia alla realizzazione del libro.


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