Tonino il documentario di Ceccarini e Molinari dedicato a Tonino Guerra

Incontrare il documentario di Daniele Ceccarini e Mario Molinari su Tonino Guerra è l’occasione per riflettere con se stessi non da soli, ma con uno straordinario uomo di cinema e maestro di vita. Ecco quando all’inizio del documentario si sente la voce commossa di Sergio Zavoli si avverte subito la sensazione di quanto la vita sia fragile, breve, incerta. Tutti noi sogniamo giardini incantati al di là dell’orizzonte e dimentichiamo di godere la vista di un fiore, di un cielo stellato, del vento che ci parla. Questo in fondo è il messaggio di Tonino essere presenti a noi stessi, alla vita che ci sfugge e amare tutto ciò che abbiamo intorno a noi. Tonino ha anticipato i tempi ha capito la profonda umanità del mondo contadino, la saggezza di un saper antico. Ha rifiutato il calice dell’arroganza e della prepotenza dei tempi nuovi e ha amato il profumo dell’erba Luigia, che invade le case abbandonate. Ha conservato in giardini meravigliosi piante che la ferocia dei tempi volevano cancellare. Da lui sono andati a proporgli lavori importantissimi Sepulveda, Fellini, Farinetti, Sgarbi, i fratelli Taviani e ad ognuno di loro ha dato una risposta anche esistenziale. Così nel documentario di Ceccarini e Molinari si sente la musica che guidava la fantasia di Tonino, il canto degli uccelli, il profumo dei fiori e ancora una volta il nostro io avverte la necessità che la vita deve essere vissuta attimo per attimo, che non si può rimandare il momento per cominciare a vivere. Oggi ci siamo respiriamo a fondo la bellezza delle cose, impariamo ad amare e ad esistere consapevoli che tutto ciò che ci circonda non è nostro, ma delle generazione che verranno. Quando guardate il documentario, ma si potrebbe dire il film su Tonino, queste sensazioni confuse diventano chiare, lucide e Tonino vi insegna per sempre un nuovo modo di respirare. Pennabilli diventa una sorta di Itaca da raggiungere per ritrovare la propria identità. L’albero di sorba, gli antichi meli, che fanno frutti piccoli delicati, sono simboli di tutto ciò che la macchina del potere vuole distruggere e che deve continuare ad esistere, E’ un urlo che diventa un canto di gioia alla bellezza del mondo e nella mente di Tonino la parola mondo aveva un significato particolare; Lui che amava tanto la Russia, sapeva che in russo mondo si dice mir, una parola che vuol dire anche pace. Il documentario tutto ligure è prodotto da Paola Settimini con la collaborazione di Giovanna Servettaz è stato presentato in anteprima nazionale  in Romagna, la terra di origine di Tonino Guerra, nei cinema di Pennabilli, Santarcangelo e alla Cineteca di Rimini alla presenza del noto critico cinematografico Tatti Sanguinetti.

  
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