“La Francia si è presa il monopolio della politica estera, la Germania quello della politica economica, e invece che avere un’Europa con un motore a due pistoni che vanno in armonia, abbiamo un’Europa con due motori a un pistone ciascuno”. È il quadro dell’Ue tratteggiato da Romano Prodi, presidente della Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli, nella sessione speciale dedicata alla geopolitica dell’XI Forum economico eurasiatico, in corso oggi e domani a Verona. Per l’ex premier, senza una voce comune l’Europa si trova in una “situazione di assoluta debolezza di fronte alle trasformazioni del mondo. C’è un detto che dice ‘chi pecora si fa il lupo se lo mangia’: per Trump ‘America first’ è l’obiettivo preciso, siamo davanti alla grande sfida tra Stati Uniti e Cina, che chiama in causa l’Europa come mediatore. È un ruolo che solo il nostro continente può avere, e che non sta assolutamente esercitando”.
Sulle dinamiche del rapporto tra il blocco eurasiatico e quello europeo è intervenuto invece Stefano Manservisi, direttore generale del Dipartimento Cooperazione internazionale e Sviluppo della Commissione Europea: “L’Asia centrale può diventare un punto d’incontro importante per Ue e Russia e in questa chiave l’Europa deve occuparsi di promuovere l’integrazione regionale, questo sostenendo il commercio e promuovendo la pace, prima condizione perché si sviluppino gli interessi economici. Inoltre questo deve avvenire attraverso la realizzazione di infrastrutture che consentano il superamento dei confini nazionali e un veloce è fondamentale accesso al mare. L’Unione Europea è pronta a cooperare con la Russia per costruire integrazione e infrastrutture”.