A Venice Glass Week 2017 i “Vetri Male-detti” di Leslie Ann Genninger

In occasione della Venice Glass Week 2017, la nuova rassegna dedicata all’arte del vetro in corso a Venezia, l’artista e designer statunitense, veneziana d’adozione, Leslie Ann Genninger presenta un gruppo di composizioni in vetro di Murano presso Genninger Studio in Campiello Barbaro.

Nelle composizioni a totem, intitolate “Vetri Male-Detti”, dall’idea di incidere su ogni opera una frase proverbiale veneziana ispiratrice, Leslie fa dialogare i colori e le trasparenze degli elementi in vetro soffiato con le parole.

Gli elementi utilizzati sono di antica fattura, caratterizzati da colori e dettagli impossibili da riprodurre al giorno d’oggi, raccolti in anni ed anni di frequentazione delle fornaci muranesi e simbolo della maestria e creatività che la cultura della Serenissima ha saputo tramandare nei secoli e che oggi va via via scomparendo. 

Al tempo stesso duttile e dotato di una forte personalità, il vetro soffiato in Laguna spesso ispira artisti e designer e si presta a operazioni che  coinvolgono nel tempo grandi nomi internazionali. Se la Fucina degli Angeli di Egidio Costantini rimane l’esempio più riuscito di questa sinergia tra artisti e vetrai, capace di portare a Venezia Le Corbusier, Picasso, Chagall e molti altri con la complicità di Peggy Guggenheim e dare vita a oggetti in vetro a partire dai loro disegni negli anni Cinquanta e Sessanta, in tempi più recenti si sono cimentati con questo materiale anche alcuni tra i progettisti più famosi internazionalmente, da Jaime Hayon a Patricia Urquiola.

Per Leslie Genninger l’antica tradizione vetraria è uno degli elementi culturalmente distintivi di Venezia che meriterebbe una maggior tutela e rivalutazione per riportare il vetro al centro del dibattito della scena artistica e culturale internazionale.

Elios
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