Originalità della lingua italiana: il verbo che Dante non riuscì a trovare.

Dal verbo essere,all’articolo, alla costruzione della frase, al verbo confederare… Neppure Dante riuscì a trovare un verbo per dire pensare allo stesso modo.

La caratterista principale della lingua italiana è l’uso del vero essere. E’ praticamente impossibile parlare italiano senza usare correttamente il verbo essere. Per gli stranieri soprattutto di lingua slava il verbo essere si può sottintendere. Nella lingua italiana si usa sistematicamente. Se parliamo di qualcosa ad es. una mela, senza il verbo essere l’aggettivo diventa una qualità di un sostantivo. Se aggiungiamo il verbo essere allora siamo davanti ad un predicato e cambia il senso di quello che diciamo.

La mela è definita ontologicamente, diventa un’afferazione strutturale, da occasionale diventa assoluta. Dire mela rossa o la mela è rossa sono due cose completamente diverse. Certo in questo caso abbiamo anche l’articolo che può diventare tanto determinativo quanto indeterminativo e quindi le varianti diventano molte: sia può dire una mela rossa, la mela rossa, la mela è rossa, una mela è rossa. Non solo, ma la costruzione della frase presuppone una logica molto precisa, che deve essre rigorosamente rispettata per non dire il contrario di quello che si pensa.

Se diciamo il contadino mangia il formaggio, la posizione del soggetto e del complemento oggetto non sono intercambiabili.

Modificando la frase diventa il formaggio mangia il contadino. Questa conseguenza è ascrivibile ovviamente dal fatto che in italiano come in altre lingue latine non esistono le declinazione. Dove, come nelle lingue slave, le declinazioni hanno mantenuto una funzionalità la posizione del soggetto e del complemento oggetto possono essere invertite e l’interlocutore intende il senso della di ciò che vogliamo dire.

Se tutto questo rende originale la lingua italiana, i problemi nascono quando si affrontano i contenuti semantici ad es. in russo esiste la parola edinomishlennik che significa pensare allo stesso modo. In italiano una simile parola non esiste. In senso traslato, si potrebbe utilizzare il concetto di confederare da foedus, che in latino significa unire. Una soluzione possibile, anche se non perfetta, ma probabilmente il problema è a monte: per gli italiani da secoli pensare allo stesso modo è impossibile. Quando qualcuno ci ha provato è stato un disastro e non ha funzionato. Forse questa parola per gli italiani non serve e quindi non l’ha pensata neppure Dante e dopo circa mille anni questa parola in Italia non è ancora stata inventata.

Elios
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