Verdi Off, la rassegna di appuntamenti collaterali al Festival Verdi, che il Teatro Regio di Parma ha realizzato in collaborazione con il Comune di Parma e con l’Associazione “Parma, io ci sto!”, alla sua seconda edizione conferma e accresce i propri risultati. Gli oltre 160 appuntamenti in un mese, quasi tutti a ingresso libero, per più di 60 eventi in 50 luoghi diversi in Città e in Provincia, dove quest’anno la rassegna si è ampliata coinvolgendo Busseto, Fidenza, Torrechiara e Basilicanova, hanno coinvolto oltre 1000 artisti e un pubblico stimato tra i 18.000 e i 20.000 spettatori.
“Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti dal Teatro Regio in questi ultimi anni, – dichiara Federico Pizzarotti Sindaco di Parma e Presidente della Fondazione Teatro Regio di Parma –lo stesso possiamo dire dell’ultima edizione del Festival Verdi, sia per la qualità del Festival stesso sia in termini di riscontro del pubblico. È un Festival che ogni anno mostra sempre più coraggio, aprendosi alla città e dimostrando al tempo stesso la sua caratura di livello internazionale. Il Festival Verdi oggi ha un vero e proprio respiro mondiale, ed è l’obiettivo verso cui tendevamo”.
“Con questa edizione il Festival Verdi ha compiuto un salto, – dichiara Anna Maria Meo Direttore generale del Teatro Regio di Parma – percepito e condiviso a partire dai lavoratori stessi del Teatro Regio, dagli operatori internazionali intervenuti da tutta Europa, dagli spettatori appassionati di tutti i continenti, dalla stampa e dai nuovi media testimoni del progetto artistico e culturale che il Festival propone e produce, da tutto il nuovo e più ampio pubblico di Verdi Off, la rassegna che ha mostrato grande potenziale di ulteriori sviluppi per la forza con cui è capace di coinvolgere nel nome di Verdi. Un salto in avanti e in alto che è prima di tutto qualitativo, legato alla nuova missione del Festival che, dotandosi del Comitato scientifico diretto da Francesco Izzo e nominando Roberto Abbado suo Direttore musicale dal 2018, è infatti prima di tutto quella di promuovere lo studio e la divulgazione di tutto il repertorio verdiano con scrupolo filologico, attraverso l’adozione di edizioni critiche e promuovendone di nuove, d’intesa con Casa Ricordi, per i titoli che ad oggi non ne sono dotati, rafforzando così in Italia e nel mondo l’identità del Festival Verdi e la sua legittimità. Un grande compito culturale e uno sforzo produttivo imponente che è realizzato su basi gestionali salde, guardando a nuovi e più alti obiettivi da raggiungere secondo i parametri di correttezza e sostenibilità, che fanno della crescita del Teatro Regio di Parma uno dei principali scopi, per tramandarne i propri valori attraverso le nuove generazioni nel futuro.
Desidero ringraziare il Comune di Parma, con l’Amministrazione che ha sempre creduto e sostenuto questo progetto, la Regione Emilia-Romagna, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, le istituzioni, i privati e le imprese per il loro fondamentale supporto, gli International Friends of Festival Verdi e, non ultimi, tutti i lavoratori del Teatro Regio”.
“Un festival speciale – dichiara Barbara Minghetti, Consulente per lo sviluppo e i progetti speciali del Teatro Regio di Parma. Per tutti, in tutti i luoghi, in mille versioni e in orari diversi. Sempre con Verdi abbiamo riaperto il lungo fiume con uno spettacolo di opera di strada, abbiamo fatto un picnic al parco Ducale sulle sue note, lo abbiamo portato nelle case private, lo abbiamo rappato con giovani artisti, lo abbiamo dipinto con incursioni di urban painting per strada e su un cointainer, lo abbiamo vestito di luce con giochi luminosi con Brilliant Waltz e tanto altro ancora. Ci siamo divertiti ed emozionati, con leggerezza, ma sempre con rispetto in onore della sua meravigliosa musica. E non solo. Abbiamo avuto il piacere di ascoltare Lella Costa in una sua versione di Traviata tra Verdi e Dumas, e Raphael Gualazzi in una meravigliosa jazz session al Farnese di celebri brani verdiani. Con VerdiYoung abbiamo dedicato ai più piccoli le versioni ridotte di Falstaff e Rigoletto. Abbiamo avuto l’onore di ospitare per quattro giorni oltre 330 operatori internazionali provenienti da 30 Paesi diversi al Convegno internazionale di Opera Europa. Trenta giorni in cui Verdi ha vissuto in ogni via di Parma e Busseto, Torrechiara, Fidenza, Mamiano, Fontanellato. Verdi, nella sua anima più popolare, ne sarebbe felice”.
“I numeri strepitosi del Festival Verdi e di Verdi Off 2017 – dichiara Michele Guerra Assessore alla cultura del Comune di Parma – si commentano da soli: significano l’efficacia di un piano industriale che ha rilanciato il Teatro, la capacità di programmare con largo anticipo e con un serio lavoro scientifico il cartellone del Festival, la volontà di aprirsi alla sperimentazione e alla partecipazione attiva di un’intera città, riunita attorno alla figura quanto mai viva e contemporanea di Verdi. Ho in mente i volti di chi fa il Festival, di chi fa Verdi Off, di tutte le persone che contribuiscono, ognuno per la sua parte, ad illuminare il Teatro Regio e a far risuonare Parma della forza del melodramma. Ho in mente l’emozione e la forza che su quei volti ho visto nelle diverse serate del Festival e negli eventi itineranti di Verdi Off. Si arriva a questi risultati solo se si sa fare squadra, solo se ci si fa carico della massima responsabilità che il proprio ruolo richiede, solo se tutte le forze della città ragionano come un sistema compatto che ha a cuore la crescita e il benessere della nostra comunità. L’edizione 2017 non è certo un punto di arrivo, ma rappresenta la presa di coscienza che il Teatro Regio parla una lingua internazionale, che sposta produttivamente in avanti la linea dell’orizzonte culturale della nostra città. Ora bisogna crescere ancora, a partire da oggi stesso, con la stessa determinazione, pubblico e privato insieme, forti di un progetto condiviso e responsabile.”
“Questa seconda edizione di Verdi Off – dichiara Alessandro Chiesi, Presidente di “Parma, io ci sto!” – ci rende particolarmente orgogliosi perché dimostra, con gli ottimi risultati raggiunti, che rivisitare l’icona verdiana in chiave moderna, attraverso nuovi linguaggi, aprendo a TUTTI, la città e il suo territorio, era un passo da fare per coinvolgere un pubblico più ampio e per portare una rinnovata attenzione. L’obiettivo di “Parma, io ci sto!”, anche attraverso l’impegno concreto degli associati che sostengono il Teatro Regio, non cambia: creare iniziative di eccellenza e attrarre investimenti rilanciando e valorizzando l’identità della nostra città, di cui Verdi è parte